Recovery Fund, secondo Corte dei Conti Europea: stessa procedura di sorveglianza come per Mes

di Carlo Andreoli – L’ennesima bugia europea prende sempre più forma? Dopo la “commovente”  vittoria ottenuta al Consiglio Europeo da parte del Premier Conte, la Corte de Conti europea svela il possibile scenario che si manifesterà qualora i paesi membri adottassero il Recovery Fund. 

Come per quelle nazioni che hanno usufruito del MES dal 2009 al 2015, soggetti ad una sorveglianza post-programma che permette l’ingerenza da parte dell’UE nel sistema economico di ogni singolo paese contraente, c’è il fortissimo rischio che lo stesso metodo venga utilizzato per il Recovery Fund.

Membri della Corte europea si sono già espressi al riguardo, sottolineando che qualora lo strumento dovesse essere sposato dai paesi, la Commissione dovrà svolgere una super sorveglianza sul bilancio e sull’andamento economico di ogni singolo paese, per garantire una solida posizione finanziaria, portando ad un’inevitabile aggiustamento macroeconomico. 

Come ha riportato quest’oggi ” La Verità “, una volta erogati i fondi richiesti, l’UE insisterà con una sorveglianza rafforzata (Pps) che terminerà solamente una volta rimborsato il 75% del debito. 
La Commissione Europea avrà la possibilità di richiedere qualsiasi analisi su ogni singola sfaccettatura economica della nazione, attuare stress test, riportando il resoconto al Parlamento Europeo. In seconda battuta, se l’equilibrio e la solidità economica non dovesse essere mantenuta, vi sarà l’aggiustamento macroeconomico che come spesso ribadiamo porterà: tagli della spesa pubblica, privatizzazione e svendita infrastrutture strategiche. 
Siamo pronti a questo?