“I Ministeri competenti non possono scaricare costi e responsabilita’ su Regioni ed Enti locali”. Lo afferma Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, l’unione dei comuni e degli enti montani, a proposito dell’emergenza per il virus che si e’ diffuso tra i cinghiali – finora 39 casi accertati – tra Piemonte e Liguria e che sarebbe letale, in caso di contagio, per i maiali. “Nel Decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale tre giorni fa, la ‘clausola di invarianza finanziaria’ mistifica la realta’ e le necessita’. E cioe’ che per affrontare questa ennesima emergenza ambientale, servono chiare strategie e ingenti risorse economiche – e’ la critica di Bussone – Il focus non possono essere solo gli interventi per proteggere gli allevamenti di maiali. I territori montani appenninici stanno soffrendo e patendo duramente i vincoli messi sulle aree ove sono state trovate delle carcasse. Li accettano nell’interesse collettivo, ma occorre in fretta risolvere i problemi. A oggi non sono previsti per questi territori interventi specifici di ristoro da parte dello Stato. Come non sono previste risorse economiche per la costruzione della annunciata recinzione. Brutta, ma probabilmente necessaria. I tempi di azione – prosegue Bussone – devono essere stretti. Servono veterinari e personale specializzato nelle Asl del territorio, che invece sono stati assunti al Ministero della Salute. Serve un piano nazionale concordato con Regioni ed Enti locali, ma finanziato con risorse apposite, anche europee. Un piano che il Decreto pubblicato definisce solo in parte, senza considerare che l’emergenza per i piccoli Comuni appenninici e’ gia’ nel pieno dei suoi effetti economici negativi”
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