Categorie: Economia

Nubifragi, 14 al giorno. L’estate più calda dal 1800

 L’ultima ondata di maltempo con l’arrivo della neve fa salire a quasi 1300 i nubifragi, le bombe d’acqua, trombe d’aria, grandinate e tempeste di fulmini nell’estate che si va a concludere, con un aumento del 58% rispetto allo scorso anno ed effetti devastanti su città e campagne da nord a sud della Penisola. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Eswd in riferimento all’allerta arancione della protezione civile in Lombardia e Toscana e gialla in Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria e Veneto. Si tratta di una media di più di 14 eventi estremi al giorno lungo tutta la Penisola dove si sentono gli effetti della tropicalizzazione del clima confermata dalla tendenza all’aumento della temperatura con l’estate 2021 che si classifica dal punto di vista climatologico come la sesta più calda dal 1800 con una temperatura superiore di 1,55 gradi rispetto alla media, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. 

 “La nuova perturbazione con l arrivo della neve in montagna in Piemonte si abbatte sul Nord colpito dalla siccità con il fiume Po – sottolinea la Coldiretti – in regime di magra con portate dimezzate sia rispetto alla media storica che all’anno scorso ma hanno portate inferiori allo scorso anno tutti i fiumi piemontesi e in Veneto si segnala un record negativo nel livello del fiume Adige. In Lombardia il Lago Maggiore è pieno al 40% e quelli di Como e d’Iseo al 25%. Anche in Umbria – precisa la Coldiretti – le precipitazioni sono inferiori alla media e la diga di Maroggia è ai livelli minimi ed in sofferenza è la Toscana, dove i fiumi scendono tutti sotto media con Serchio ed Ombrone, che hanno livelli ben al di sotto del deflusso minimo vitale”. “La pioggia – sottolinea la Coldiretti – è dunque attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando allagamenti, frane e smottamenti. A preoccupare nelle campagne lungo la Penisola è l’arrivo della grandine con la vendemmia in pieno svolgimento la vendemmia e a breve inizierà la raccolta delle olive”.

 “Siamo di fronte – continua la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Le precipitazioni violente provocano danni perché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio come quello italiano – sottolinea Coldiretti – reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 7252 i comuni, ovvero il 91,3% del totale, a rischio idrogeologico secondo dati Ispra”. “L’ effetto dei cambiamenti climatici con l’alternarsi di siccità e alluvioni ha fatto perdere – sottolinea la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti. Per affrontare i danni dei cambiamenti climatici – conclude Coldiretti – servono interventi strutturali e strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia”. 

Redazione

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