Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha minacciato di chiudere il gasdotto Yamal-Europe se Bruxelles infliggerà a Minsk nuove sanzioni per la crisi migratoria alla frontiera polacca. L’Ue accusa la Bielorussia di aver spinto migliaia di migranti al suo confine orientale come rappresaglia per le ritorsioni seguite al dirottamento di un volo Atene-Vilnius con a bordo un dissidente. Il regime di Lukashenko nega e alza la voce. “Se ci impongono altre sanzioni, dobbiamo rispondere”, ha detto il presidente bielorusso in una nota, “stiamo riscaldando l’Europa e loro ci minacciano. E se bloccassimo le forniture di gas naturale?”.
Il gasdotto trasporta in Germania e Polonia, attraverso il territorio di Minsk, il gas naturale proveniente dai giacimenti della penisola di Yamal e della Siberia occidentale. Mentre si aggrava una crisi diplomatica che ha coinvolto anche Russia e Turchia, accusate da Varsavia di spalleggiare la Bielorussia, migliaia di persone, per lo più curdi provenienti dal Medio Oriente, rimangono intrappolate nel gelo alla frontiera tra i due Paesi. Unhcr e Oim hanno avuto il via libera dalla Bielorussia per portare aiuti e nelle prossime ore si svolgerà una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Foto di Kelly Sikkema
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