Il mercato del lavoro e’ “congelato” in Lombardia, dove il divieto di licenziamento e la cassaintegrazione (1,1 miliardi di ore) hanno evitato un’emorragia occupazionale, ma 1 giovane su 6 non studia ne’ lavora. E’ il quadro che emerge dal report completo sul mercato del lavoro in Lombardia nel quarto trimestre del 2020 elaborato dalla Unioncamere regionale. In Lombardia nel quarto trimestre 2020 diminuisce – piu’ della media nazionale – il tasso di occupazione (66,9) che perde 1,6 punti nell’ultimo anno. Al contempo, per effetto del blocco dei licenziamenti, cala anche il tasso di disoccupazione che si attesta a 5,3 (nel 2019 era 6%).
Nel 2020 si registrano 100mila cessazioni di contratti a tempo indeterminato in meno rispetto all’anno precedente, numeri che devono essere letti alla luce delle politiche messe in campo dal governo per la tenuta sociale del Paese e per contrastare la pandemia. Una situazione artificiosamente cristallizzata cui fa da contraltare la preoccupante crescita dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano), che rappresentano il 17,4% dei giovani tra i 15 e i 29 anni, con una penalizzazione dei lavoratori con titoli di studio meno elevati e diminuzione dei contratti a tempo determinato e a tempo parziale.
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