di Luigi Basso – Molti baristi e ristoratori (quelli che possono, ATECO permettendo) pensavano di poter riaprire le loro attività almeno con la marcia ridotta delle somministrazioni da asporto: col bel tempo, pensavano, qualche cliente si sarebbe fatto vivo.
Ma ecco arrivare, puntuale, la solita fregatura.
Gli alimenti e bevande (il classico caffè, per dire) che godevano dell’iva ridotta in caso di consumazione nel locale, quando asportati (per via delle imperscrutabili trame del fisco italico) scontano l’Iva piena.
A proposito di IVA, qualcuno sa che fine ha fatto l’idea di Conte di ridurre l’IVA sulle mascherine?
Nel decreto aprile, hanno promesso, 3 mesi dopo la deliberazione dell’emergenza.
Inferno fiscale?
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