Tre titoli collegati alla guerra in Ucraina sulla prima pagina della Frankfurter Allgemeine Zeitung, ma nessuno che riguardi gli sviluppi del conflitto. Il giornale dedica un servizio alle “centinaia di migliaia russi che, in dissenso con Putin, hanno lasciato il loro Paese, per dirigersi soprattutto verso Armenia, Georgia e Turchia, ma anche in Germania dove “ne arriveranno ancora”.
In evidenza, poi, l’allarme dell’industria chimica tedesca per le conseguenze disastrose che avrebbe un embargo sul gas russo: Il ceo del colosso Basf, Martin Brudermueller, ha detto che “non c’e’ modo di sostituire completamente il gas russo a breve termine”, e ha avvertito che se la Germania vi rinunciasse l’azienda dovrebbe fermare l’impianto di Ludwigshafen, il piu’ grande sito chimico del mondo. Infine, la marcia indietro del governo tedesco sulla richiesta di una distribuzione obbligatoria dei profughi ucraini nell’Ue. L’aveva proposta la ministra degli Esteri Baerbock al Consiglio europeo la scorsa settimana, ma ieri la ministra dell’Interno, Nancy Faeser, nella stessa sede, ha spiegato che “non si tratta di quote fisse, ma di un sistema di distribuzione basato sulla solidarieta’”, insomma di un impegno volontario da parte degli Stati membri ad accogliere rifugiati ucraini.
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