Categorie: Economia

Il caro bollette ci costerà 36 miliardi in più. Al Nord la stangata pesa per il 61%

 Rispetto al 2019, ammonta a quasi 36 miliardi di euro l’extra costo che le imprese italiane sosterranno quest’anno a causa dell’aumento del prezzo delle tariffe elettriche. Lo afferma l’Ufficio studi della Cgia, secondo cui “nel giro di 3 anni il costo della bolletta della luce in capo alle aziende e’ pressoche’ raddoppiato. Un incremento spaventoso che, sommato al rincaro del gas, costringera’ molte attivita’, almeno temporaneamente, a chiudere gli impianti produttivi”. L’ufficio studi della Cgia ha ipotizzato, per l’anno in corso, un consumo complessivo di energia elettrica delle imprese pari a quello registrato nel 2019 (anno preCovid). ha inoltre stimato per il 2022 una tariffa media dell’energia elettrica per le imprese pari a 150 euro per MWh, soglia determinata dal momento che nei primi 5 giorni di questo nuovo anno la tariffa e’ scesa al di sotto dei 200 euro per MWh. Cgia segnala che le principali istituzioni prevedono una progressiva (anche se non velocissima) riduzione nel corso di tutto il 2022 e ricorda infine che nello scorso mese di dicembre il prezzo medio dell’energia elettrica per le imprese aveva toccato i 281 euro per MWh (media 2021 pari a 125,5 euro per MWh).

Dei quasi 36 miliardi di aumento nazionale, 22 (pari al 61 per cento del totale nazionale) interesseranno le imprese settentrionali. A livello regionale, calcola la Cgia, il rincaro maggiore gravera’ sulle imprese ubicate in Lombardia: rispetto al 2019, l’incremento del costo per l’energia elettrica sara’ pari a 8,5 miliardi di euro. Subito dopo c’e’ il Veneto con un extra costo pari a 3,9 miliardi di euro, l’Emilia Romagna con 3,5 miliardi e subito dopo il Piemonte con 2,9 miliardi di euro. Essendo le attivita’ economiche concentrare prevalentemente al Nord, saranno le attivita’ di questa ripartizione a subire l’ammontare complessivo dei rincari piu’ importanti. I settori piu’ “colpiti” saranno, almeno in linea teorica, quelli che registrano i consumi di energia elettrica piu’ importanti. In base ai dati dei consumi elettrici del 2019, essi sono: metallurgia (acciaierie, fonderie, ferriere, etc.); commercio (negozi, botteghe, centri commerciali, etc.); altri servizi (cinema, teatri, discoteche, lavanderie, parrucchieri, estetiste, etc.); alimentari (pastifici, prosciuttifici, panifici, molini, etc.); alberghi, bar e ristoranti; trasporto e logistica; chimica. Per fronteggiare questa situazione, secondo la Cgia va attuata nel medio periodo una strategia europea comune per stabilizzare il prezzo del gas sul mercato, uniformando le condizioni di approvvigionamento e riducendo cosi’ i differenziali di prezzo tra i paesi membri. Secondo l’Ufficio studi della Cgia, il Governo dovrebbe incrementare le risorse previste nella legge di Bilancio 2022, mettendo a disposizione delle imprese almeno 1 miliardo di euro al mese fino al prossimo mese di giugno per calmierare gli aumenti tariffari. 

Redazione

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