Categorie: Economia

Covid, addio a 85mila matrimoni. Un crack da 5 miliardi

Uno dei settori che ha maggiormente subito il fermo da lockdown è quello del cosiddetto wedding. Tutto ciò che ruota attorno ai servizi per i matrimoni, le cerimonie, le ricorrenze speciali.

I dati fanno impressione. La cancellazione e il rinvio delle nozze a causa dell’emergenza Covid nel 2020 ha provocato un crack di almeno 5 miliardi di euro, dai fiori alla tavola. E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento agli effetti dei “Primi riscontri e riflessioni sul bilancio demografico del 2020” dell’Istat che in via provvisoria per il periodo gennaio-ottobre, segnalano per il 2020 il dimezzamento dei matrimoni in calo del 50,3 per cento a fronte dei 170 mila celebrati nei primi dieci mesi del 2019.

La crisi generata dal Covid 19 – sottolinea la Coldiretti – ha stravolto i programmi di promessi sposi e famiglie e azzoppato i bilanci delle aziende: dal catering alla fotografia, dai trasporti al fiori, dai viaggi all’abbigliamento, dal trucco alle acconciature, dall’immobiliare fino alla vigilanza privata.

Prima il lockdown e poi l’incertezza sulla diffusione della pandemia hanno costretto le coppie pronte a convolare a nozze – continua Coldiretti in una nota – a contrattare rimborsi o voucher per riorganizzare il pronunciamento del fatidico sì. A rischio sono oltre un milione di lavoratori diretti ed indiretti impegnati nei settori collegati. Un settore che vede l’Italia all’avanguardia a livello internazionale con un elevato numero di stranieri che sceglieva proprio il Belpaese per celebrare l’esclusivo evento.

La presenza di ambientazioni uniche e l’alto livello dell’offerta enogastronomica rappresentano i fattori di successo del wedding made in Italy insieme alla creativita’ organizzativa che condizionano le scelte dei futuri sposi.

 L’ultima tendenza è anche quella dei matrimoni green con scelte sostenibili che vanno dalla location in campagna ai menu a chilometri zero con prodotti esclusivamente locali, dalle agribomboniere lavorate con lana di pecora o decorate con spighe alla torta nuziale della nonna fino agli addobbi floreali con essenze locali e al ritorno delle carrozze trainate dai cavalli con una spesa media che oscilla fra i 30 e i 60 mila euro per il pacchetto completo del “giorno piu’ bello”.

Proprio per questo – conclude la Coldiretti – oltre alle attività specializzate come gli abiti e accessori, i settori che hanno pagato il prezzo più alto all’emergenza sono quelli dell’agriturismo con le 24 mila strutture presenti nel belpaese ma anche il florovivaismo con 27 mila imprese.

Redazione

Articoli recenti

La politica agricola comune non è a misura di imprese

Come primo vicepresidente del Comitato europeo delle organizzazioni professionali agricole (Copa) il presidente di Confagricoltura,…

9 ore fa

20mila medici pronti a lasciare l’Italia. La meritocrazia inesistente. Ugl: Non è solo una questione di soldi

"Credo che continuare a parlare di fuga sia irrispettoso nei confronti dei medici che continuano…

9 ore fa

Salvini non vuole Draghi. Ma chi vuole Salvini?

"Alcune scelte europee, votate al Parlamento europeo, sono fatte contro l'Italia Sfido anche chi non…

10 ore fa

Catalogna al voto, nei sondaggi manca la maggioranza assoluta

Il Partito socialista catalano (Psc) guidato da Salvador Illa e' il favorito in vista delle…

14 ore fa

Liste d’attesa, Unimpresa: Il governo non può lasciare che salute sia compromessa

"È cruciale trovare soluzioni equilibrate che ottimizzino le risorse senza compromettere la qualità delle cure…

15 ore fa

Tradate, Elezioni amministrative: “Italia Viva crede nei giovani, li candidiamo perché c’è bisogno delle loro idee”

“Alle elezioni amministrative dell’8 e del 9 giugno, Italia Viva ha una linea molto chiara:…

2 giorni fa

Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.

Leggi tutto