In primo piano sul Wall Street Journal gli sviluppi militari in Ucraina, ma a centro pagina si trovano due interessanti, e piuttosto allarmate, analisi sul petrolio e sulle Borse, in sofferenza per il conflitto. “La Russia martella le citta’ mentre vacillano i negoziati”, dice il titolo di apertura, con la cronaca degli attacchi russi contro i civili in fuga e degli ucraini che si organizzano attorno a Kiev per difendere la capitale. Il Wsj racconta anche la resistenza di Mariupol, e vi legge un indicatore “dei pericoli di un’occupazione” che Mosca si potrebbe trovarsi a fronteggiare in Ucraina.
Negli approfondimenti dei temi che gli sono piu’ congeniali, il quotidiano finanziario osserva che “i giganti petroliferi occidentali hanno trascorso decenni a farsi strada nella ricchezza dei combustibili fossili della Russia” ma quelle collaborazioni cosi’ faticosamente costruite “sono fallite nei giorni successivi all’invasione russa dell’Ucraina, lasciando le aziende senza un percorso chiaro per recuperare miliardi di dollari”. Il giornale ricorda che “anche quando le truppe russe si stavano ammassando al confine con l’Ucraina il mese scorso, i dirigenti di BP, Shell ed Exxon Mobil credevano di poter resistere alle ricadute”, ma “in meno di 60 ore la scorsa settimana, tutti hanno annunciato che stavano abbandonando le operazioni russe sotto la pressione dei governi degli Stati Uniti e del Regno Unito, mentre cresceva la condanna internazionale dell’aggressione del presidente russo Vladimir Putin”.
Sulla Borsa di New York intanto si abbatte un’ondata di vendite che “ha lasciato le blue chips del Dow dell’11% al di sotto del record di gennaio, integrando cosi’ lo standard di una correzione, che viene definita come un calo di almeno il 10% da un recente massimo. L’indice e’ entrato per l’ultima volta in una correzione nel febbraio 2020, mentre il Nasdaq e’ entrato per l’ultima volta in un mercato ribassista a marzo”, osserva il Wsj, e spiega: “Gli investitori temono sempre piu’ che le conseguenze per i mercati finanziari della guerra in Ucraina, giunta alla sua dodicesima giornata, possano diventare sempre piu’ drammatiche. Il conflitto ha gia’ agitato i mercati delle materie prime, infiammato le tensioni tra Mosca e l’Occidente e ha portato la Russia a staccarsi da gran parte del sistema finanziario globale”.
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