«I dati diffusi dalla Banca d’Italia confermano che è in atto una preoccupante stretta al credito alle imprese e alle famiglie. Si tratta di una situazione cagionata in buona parte dall’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Banca centrale europea, aumento che sta rendendo troppo oneroso l’accesso ai prestiti bancari sia per le aziende sia per i cittadini». Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. «Il costo del denaro è stato portato al 2,5% per tentare di far rallentare l’impennata dell’inflazione, tuttavia questa manovra dell’Eurotower non solo non sta garantendo i risultati sperati, perché i prezzi dei beni al consumo restano particolarmente alti. Il rovescio della medaglia, insperato ma atteso, è la contrazione dei finanziamenti erogati dalle banche: una conseguenza assai pericolosa che corre il rischio di pregiudicare le prospettive di crescita dell’economia italiana e di mettere in particolare difficoltà soprattutto le piccole e medie imprese del Paese» aggiunge il vicepresidente di Unimpresa. «Sono indispensabili interventi dello Stato da un lato per assicurare il funzionamento delle garanzie pubbliche sui nuovi crediti dall’altro per prorogare le moratorie sui prestiti in essere laddove esistono temporanee difficoltà nel pagamento delle rate e nel rispetto del piano di ammortamento» osserva Spadafora.
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