Categorie: Cultura

Ventilazione nelle scuole, “Linee guida non dicono nulla”

Con quasi 4 mesi di attesa il Ministero della Salute ha trasmesso al MI il documento redatto da ISS con il parere tecnico per l’emanazione delle linee guida per la ventilazione delle scuole ai sensi della L 11 del 18/2/22.

Peccato che il documento non dia nessuna indicazione specifica tecnica né alcuno standard di requisiti minimi.

Si fa genericamente riferimento ai ricambi d’aria suggeriti da OMS (10 l/s/p) ma nessuna altra disposizione che possa essere di chiara indicazione agli enti locali e alle scuole per l’esecuzione.

Il documento, scrive il Prof. Buonanno “Non riporta alcuna indicazione utile per i presidi, non assumendosi il Ministero della Salute per l’ennesima volta la responsabilità su come contrastare la trasmissione aerea”.

“Si parla ancora una volta di finestre aperte e mascherine se non è possibile mantenere il distanziamento” aggiunge Sambataro di IdeaScuola, ma “sappiamo già da ora che il distanziamento non sarà possibile: non si è investito nulla per la diminuzione del numero di alunni per aula e rafforzamento dell’organico, propedeutici per una efficace e auspicabile didattica personalizzata, ad oggi non è confermato neanche l’organico Covid. Non è neanche ipotizzabile tenere le finestre aperte per il terzo anno consecutivo, con sprechi energetici non indifferenti in un momento di evidente crisi, quando la VMC permetterebbe un risparmio di 500€/anno/classe oltre a garantire il rispetto della normativa sulle temperature min/max in ambiente scolastico”.

L’epidemiologa Gandini che si è battuta per la scuola in presenza sottolinea gli effetti pesanti delle misure di prevenzione sui ragazzi, che hanno pagato duramente a livello psicologico: “Non possiamo chiedere ancora ai ragazzi distanziamento e mascherine per così tante ore al giorno perché hanno un impatto pesante sulla socialità, sull’apprendimento e in generale sullo sviluppo emotivo e psicosociale. La mascherina impedisce la comprensione delle emozioni ai bambini, con risvolti potenzialmente negativi per la loro crescita emotiva, per la comprensione delle emozioni e del linguaggio non verbale, per lo sviluppo dell’empatia e della fiducia nell’altro, come chiarito anche dalle stesse OMS e Unicef. Per altro Altroconsumo ha denunciato che le mascherine FFP2 non sono state omologate per il viso dei bambini.”
“Eppure vari studi internazionali nonché lo studio realizzato recentemente nella Regione Marche dimostrano che con ventilazione di min. 6 vol./h il rischio contagio si abbatta di oltre l’80%, con efficacia maggiore delle mascherine stesse” aggiunge Buonanno. 

La Preside Costarelli, del Liceo Newton di Roma, contattata da IdeaScuola per un confronto sul tema, conferma che nel documento ISS appena pubblicato non si chiarisce l’aspetto importante del chi fa cosa. Si parla di personale specializzato che dovrebbe occuparsi della valutazione e delle decisioni in merito, per tutto quando va oltre l’apertura delle finestre: le scuole non hanno questo personale a meno di non retribuirlo specificatamente, con il rischio comunque di scelte diverse da scuola a scuola.
È necessario indicare esplicitamente che ad occuparsi della questione siano gli enti locali, attraverso personale specializzato e con fondi finalizzati: non si può affidare l’esecuzione alle singole scuole che non hanno personale tecnico esperto per la valutazione e tanto meno fondi per agire, con la conseguenza di soluzioni a macchia di leopardo che non garantiscono la bontà della soluzione e soprattutto non assicurano il diritto della salute per tutti”.

“L’obiettivo comune di sindacati e partiti” – aggiunge infine Tassella di Scuola Bene Comune – “dovrebbe essere quello di poter garantire tutela della salute e benessere a 360 gradi nelle aule scolastiche. Pertanto il nostro appello va ai politici e ai sindacati della Scuola, alle associazioni di insegnanti, genitori e studenti: a settembre le scuole devono essere pronte, le scuse non sono più ammesse, il Governo deve onorare gli impegni”.
Ancora una volta restiamo tutti profondamente delusi di quanto il mondo della scuola non sia prioritario e speriamo che le priorità delle nuove generazioni vengano finalmente messe in primo piano. È in gioco il nostro futuro. (fonte https://www.lavocedellascuolalive.it/)

Redazione

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