Categorie: Cultura

Protettore degli animali – Il sindaco di Pimonte “riporta” in paese la Statua di Sant’Antonio Abate

Ha dell’incredibile la storia vissuta dal primo cittadino di Pimonte, Francesco Somma, che nel corso di una cena con il parroco don Nino e Gerardo Lanfranco viene a conoscenza del fatto che sulle pagine social è in vendita una statua che un tempo apparteneva alla chiesa di San Michele. Forse venduta negli anni successivi al Terremoto del 1980. Una statua raffigurante Sant’Antonio Abate e che da oggi, grazie al sindaco Somma ritorna in paes.

Tutto è iniziato quando il sindaco viene informato dell’annuncio sulla pagina social di un antiquario. Tra un mobile antico e un vaso, tra un quadro e un dipinto lo sguardo è rapito da questa statua di Sant’Antonio Abate, il santo con il maialino, protettore degli animali.

Uno scambio di battute con il parroco Don Nino, la foto mostrata a qualche anziano del paese e un’ipotesi che prende forma. Quel Sant’Antonio Abate somiglia proprio a quello che stava nella chiesa di Pimonte. Senza perder tempo, il sindaco Somma contatta telefonicamente l’antiquario. E da qui inizia un racconto che ha dell’incredibile.

“Scopro – dice il sindaco – che la statua è già stata venduta da qualche giorno ad un prete in Sicilia. E che il prete non è intenzionato a cederla. Non mi perdo d’animo mi reco dall’antiquario gli spiego il perché vorrei riportare la statua a Pimonte. Inizia un giro lunghissimo di telefonate anche con il prete siciliano, ma l’antiquario e il prete sembrano non volerne sapere di vedermi la statua. La trattativa va avanti per ore nella bottega del l’antiquario. Alla fine, nonostante la caparra già data, i due cedono. Oggi – conclude Somma- nel giorno di Sant’Antonio Abate quella statua torna a Pimonte. Dalle stanze del comune dove è arrivata la porto a Don Nino nella chiesa di San Michele per rimetterla dove è giusto che sia. L’assenza di denuncia fa pensare che all’epoca la statua fu venduta o data in permuta. Da oggi è di nuovo qui. E ‘ il mio dono personale alla Chiesa un segno di rinascita affinché il nostro Sant’Antonio Abate sia garante di nuova vita”.

Redazione

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