Categorie: Cultura

Governi tecnici, non ci sono più partiti

di Giovanni Robusti – Nella storia recente del “paese” questo sarà il quarto governo tecnico. I precedenti furono:

  • Ciampi 28 aprile 1993 / 13 gennaio 1994 misto tra tecnici e politici
  • Dini 17 gennaio 1995 / 11 gennaio 1996 solo tecnici
  • Monti 16 novembre 2011 / 28 aprile 2013 solo tecnici

Tutti presieduti da uomini che derivano dall’area economico finanziaria pubblica. 3 su 4 dalla Banca d’Italia. Uno è diventato Presidente della Repubblica. Due, Sentori a Vita. Nelle elezioni che hanno seguito, sono nati nuovi movimenti politici: Rinnovamento Italiano (4 %) e Scelta Civica (8,3 %).

Una breve storia che la dice lunga su come si evolverà questa quarta esperienza nata dal fallimento della politica e dei partiti. Il futuro poi di Draghi, la cui fine mandato sarà sovrapposto all’elezione del Presidente della Repubblica, potrebbe prendere la stessa direzione del Suo predecessore Ciampi.

Che cambierà radicalmente, nella storia recente, sarà invece la storia e il modo di lavorare dei partiti. O meglio, dei loro capi bastone. Perché oggi la politica la fanno gli uffici stampa dei singoli “leader” dei partiti. Gli altri stanno a guardare cercando di capire dai post e dalle interviste dei leader, come comportarsi per non perdere la successiva candidatura. Non sono falliti i partiti. Non ci sono più i partiti. Tutto si regge su post, link, Twitter, Facebook e false notizia architettate ad arte. Basta un nome per riassumere il periodo: Trump. Poi siccome si deve votare alzando la mano, bisogna reclutare mani alzate che seguano e stiano zitti/e.

Credo che con Draghi cambi musica. Poche comunicazioni, se non atti di Governo e in Parlamento. Atti che non arrivino già filtrati dalla comunicazione che ne ha modificato i contenuti cammin facendo riducendo il Parlamento ad un votificio. Speriamo che cambi anche la vita interna nei partiti. Non credo si tornerà all’uninominale con preferenze che nacque da Ciampi dopo mani pulite. Ma, ci spero proprio tanto. Taglieremmo la testa a pochi capo branco per ridarla a tanti eletti che poi, tutto sommato, proprio fessi non sono. Se solo potessero usare la loro di testa e non quella di chi gli garantisce la poltrona.

Redazione

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