Oggi segna il ritorno in Svizzera di una fetta di normalità, dopo le restrizioni legate al coronavirus: sono di nuovo ammesse le aperture delle palestre, dei cinema, nonché delle terrazze di bar e ristoranti, dappertutto però a condizioni molto precise. Il Consiglio federale ha deciso questi passi mercoledì scorso: un approccio giustificabile, visti i progressi sul fronte della campagna di vaccinazione e nella promozione dei test, aveva detto il consigliere federale Alain Berset, ammettendo comunque che il paese va incontro a un rischio, alla luce dell’aumento dei casi di infezioni. Le mosse del governo sono state accolte con favore dalla destra e dall’economia, che almeno in parte le giudica anche troppo timide, mentre sono invece state criticate a sinistra, dove si sperava in tempi più lunghi per tornare alla normalità. Negativa è stata la reazione di Martin Ackermann, capo del gruppo di esperti scientifici (task force) che consiglia l’esecutivo: “stiamo correndo un rischio considerevole con le riaperture”, ha detto nel fine settimana.
Concretamente, nelle terrazze dei ristoranti e dei bar – che possono aprire dalle 6 alle 23.00 – bisognerà stare seduti e in massimo quattro persone al tavolo: la mascherina deve essere indossata finché non arrivano le consumazioni e ci sarà l’obbligo di registrare i dati di contatto di tutti i presenti. I tavoli dovranno inoltre avere una distanza di 1,5 metri, oppure dovrà esserci una parete divisoria. Potranno riaprire i battenti anche cinema, stadi, teatri e locali per concerti: per le manifestazioni con pubblico il numero massimo di visitatori è limitato a 100 persone all’esterno – ad esempio partite di calcio e concerti all’aria aperta – e fino a un massimo di 50 persone all’interno. Le strutture ricreative e del tempo libero, tra cui zoo e giardini botanici, sono di nuovo completamente accessibili – così come lo sono già da settimane negozi e musei – e via libera anche alle attività sportive e culturali al chiuso: un massimo di 15 persone sono autorizzate per eventi privati, attività sportive e culturali, riunioni dei membri di associazioni, visite guidate nei musei e altri eventi nel settore dell’intrattenimento e del tempo libero. Anche alle feste private sono ammesse al massimo 15 persone, così come gli incontri all’aperto – ad esempio grigliate – nella cerchia familiare o con amici. L’insegnamento in presenza è nuovamente consentito anche al di fuori della scuola dell’obbligo e del livello secondario II, cioè in particolare nelle scuole universitarie e nei corsi per adulti, precisa il governo. La partecipazione è limitata a 50 persone e a un terzo della capienza dei locali: anche in questo caso vanno rispettati l’obbligo della mascherina e del distanziamento. Continuano a non poter riaprire le discoteche. Inoltre rimane in vigore l’obbligo del telelavoro.
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