Categorie: Cronaca

Perquisita Fondazione Olimpiadi Milano-Cortina

 Tre affidamenti “opachi” in cambio di soldi e un’auto, il sospetto su altre procedure adottate per la scelta di fornitori e sponsor in campo digitale e per alcune assunzioni di dipendenti della Fondazione chiamata a gestire l’evento MILANO – CORTINA 2026. E’ questo il perimetro dell’inchiesta, su corruzione e turbativa d’asta, della procura di MILANO che ha portato a indagare l’ex ad di MILANO CORTINA, Vincenzo Novari, l’ex dirigente Massimiliano Zuco e l’imprenditore Luca Tomassini.

Mattinata oggi quindi di perquisizioni e ispezioni di sistemi informatici nelle sedi della Fondazione e di una società a Orvieto alla quale sono assegnati i servizi digitali per l’evento sportivo: a effettuarle il nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza su incarico della Procura di MILANO , che ha aperto un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta a carico di tre persone, fra cui l’ex amministratore delegato di MILANO – CORTINA Vincenzo Novari.

“Gli accertamenti in corso – ha fatto sapere il pro. curatore Marcello Viola – hanno ad oggetto anche le procedure adottate per la scelta dei fornitori e degli sponsor tecnologici nonché per l’assunzione di dipendenti della Fondazione: in proposito è stata disposta l’acquisizione dei relativi atti e documenti nonché l’audizione di alcuni dipendenti della Fondazione stessa nella qualità di persone informate sui fatti”. “Il management del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici ha prestato massimo supporto e piena collaborazione alle Forze dell’Ordine. Nessun dirigente o dipendente attuale della Fondazione risulta indagato”, fanno sapere dalla stessa Fondazione.

 “Ovviamente c’è massima disponibilità nel fornire tutte le carte, tutti i documenti, gli attestati – ha commentato Giovanni Malagò, numero uno del Coni ma anche presidente della Fondazione MILANO – CORTINA – Ancora una volta, fermo restando la speranza sulla bontà dell’operato, la garanzia dell’innocenza e della trasparenza, lo sport in termini di immagine è vittima di tutto questo”. “La Guardia di Finanza fa un lavoro egregio e ha il nostro sostegno – le parole del ministro dello Sport, Andrea Abodi – La Fondazione deve essere ed è una casa di vetro e chiunque voglia guardarci dentro deve trovare risposte sulla trasparenza e sui comportamenti gestionali” . L’inchiesta, ad ogni modo, non influenzerà l’andamento dei lavori per i Giochi, “anche perché – fanno sapere fonti del Mit – riguardano la Fondazione che non ha ruoli operativi sulla realizzazione delle opere, che è invece compito della società Simico” . 

Stefania Piazzo

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