Categorie: Cronaca

Due Leghe due misure – In Veneto Zaia fa pagare i tamponi. Musumeci in Sicilia pure. Ma in Sicilia i leghisti si oppongono

In Veneto, è notizia recenteil governatore Zaia ha detto: ora i tamponi si pagano. Giusto o sbagliato che sia, la decisione è stata presa senza che nessuno della Lega esprimesse contrarietà. In Sicilia, la Lega Sud invece si oppone.

“L’ordinanza del presidente Musumeci, del quale pure condividiamo la preoccupazione per il peggioramento dell’epidemia, per diversi aspetti rischia di peggiorare ulteriormente la situazione e, per altro, in larga parte appare inapplicabile. L’obbligo di pagamento dei tamponi per chi non e’ vaccinato rischia di innescare un circolo vizioso, che terra’ i cittadini lontani dai controlli, favorendo l’ulteriore circolazione del virus. Ci sara’ certamente un crollo dei positivi ufficiali nell’immediato, utile a ridurre il rischio di zona gialla, ma ci sara’ in futuro un altrettanto sicuro aumento dei positivi inconsapevoli di esserlo e che se ne vanno in giro ad infettare gli altri”.

Lo dicono i consiglieri della Lega a Palermo Igor Gelarda, Marianna Caronia, Alessandro Anello, Roberta Cancila e Sabrina Figuccia. “Paradossalmente mentre anche agli immigrati clandestini, tramite l’STP voluto dalla Bossi-Fini, vengono assicurate gratuitamente cure urgenti essenziali e continuative, ai cittadini italiani e comunitari viene imposto il pagamento dei tamponi – aggiungono -. Tutto questo per non parlare della difficolta’, se non impossibilita’ di materiale applicazione, gia’ da lunedi’ mattina, del divieto di accesso agli edifici pubblici, per cui gli enti non sono attrezzati, e che per altro appare giuridicamente fragile per tutti quei servizi, si pensi agli uffici d’anagrafe, quelli giudiziari, cosi’ come questure e commissariati, ove la fruizione dei servizi implica l’obbligo di presenza fisica. Tutti questi servizi saranno accessibili solo a chi ha gia’ il greenpass o, qui il problema, a chi fara’ il tampone a pagamento, in una situazione in cui ad oggi non e’ chiaro quante siano le strutture pubbliche e private in grado di farlo in modo certificato e valido ai fini del greenpass. Per non parlare ancora dei tribunali, che dovranno verificare la situazione di ogni singolo detenuto, imputato e persino magistrato e ed avvocato coinvolto in ciascun processo. Insomma, siamo certi che questa Ordinanza non reggera’ ad una verifica della Giustizia Amministrativa, ma soprattutto temiamo che contribuisca ad allontanare i cittadini dal sistema di controllo e vaccinale, con un danno per la salute di tutti”.

Redazione

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