Il 14 novembre del 2019, dopo dieci anni di indagini e otto processi, per la prima volta una sentenza ha stabilito che Stefano Cucchi morì vittima di omicidio preterintenzionale. I giudici della prima Corte d’Assise di Roma hanno condannato quattro dei cinque carabinieri imputati nel procedimento sulla morte del giovane: 12 anni di carcere a Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro che lo pestarono la notte dell’arresto nella caserma della compagnia Casilina, tre anni e otto mesi al maresciallo Roberto Mandolini, il loro superiore condannato per falso che avrebbe coperto quanto accaduto, e due anni e sei mesi per falso a Francesco Tedesco, il militare che nel corso del procedimento ha accusato Di Bernardo e D’Alessandro ed è stato assolto dall’accusa di omicidio preterintenzionale.
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