Zaia torna in conferenza stampa: “Ordinanza per controlli su isolamenti fiduciari. TSO nei casi estremi”

4 Luglio 2020
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Cresce l’allerta in Veneto per il ‘contatto zero’, la vicenda che ha riportato in primo piano la prevenzione dei contagi. Ed annunciare gli sviluppi è stato il governatore Zaia in una conferenza stampa in tarda mattinata. Zaia ha fatto sapere che “il cittadino serbo che ha infettato i 4 veneti rientrati da quel Paese a Vicenza è deceduto”.

Ieri il governatore aveva preannunciato una ordinanza lunedì mattina per fissare nuovi paletti alla luce delle priorità di sanità pubblica emerse per questa circostanza. Tuttavia il governatore rassicura: “Il Veneto non ha ripreso l’onda dei contagi. Il virus ce lo siamo andati a prendere in Serbia e ce lo siamo portati a casa. Stiamo parlando quindi di cinque positivi, di un focolaio, importato dall’estero: positivi che si sono contagiati in Serbia”.

E mentre la Lombardia continua a fare i conti con i contagi e mascherine almeno sino al 14 luglio, Zaia ha ribatido: “La sanità veneta ha funzionato perché siamo andati a rintracciare tutti i contatti stretti che hanno portato alle 52 persone in isolamento fiduciario”.

Poi Zaia ha aggiunto: “Io ieri, ma forse non ho avuto il dono della chiarezza, ho parlato di una ordinanza di lunedì ma non di restrizioni rispetto alla libertà dei cittadini ma per essere più efficace negli isolamenti fiduciari dei cittadini positivi e verso coloro che hanno avuto contatti stretti. L’ordinanza sarà quindi per essere più efficaci nel controllo di chi ha il virus e non deve andare in giro per le strade a infettare qualcun altro”. Quanto al trattamento sanitario obbligatorio, Zaia ha affermato che debba essere legittimato in casi estremi”.

Intanto, parlando all’Adnkronos Salute, il virologo Giorgio Palù, past president delle Società italiana ed europea di virologia, che analizza la situazione del Veneto alle prese con i focolai di Covid-19,, ha spiegato che “sono una quindicina in Veneto i focolai di Covid-19, e bastano due soggetti positivi per fare un focolaio. Poi abbiamo casi di importazione. Ma da giugno ad oggi abbiamo avuto in questa regione una situazione ondulante, con massimo 9 casi. E per fortuna i nuovi infetti non sono pazienti gravi. Ora è cruciale il tracciamento, e in Veneto c’è un ottimo sistema, che ci permette di circoscrivere i contatti nel giro di 24 ore“.

Un caso che per Palù merita “attenzione, non allarme. Nessuno ha mai detto che il virus è scomparso: questo è il momento della responsabilità”.

“Il caso dell’imprenditore di Vicenza”, che pur sapendo di essere positivo non ha rispettato la quarantena, “è sconcertante. Ma dobbiamo anche dire – sottolinea il virologo – che se in questi giorni il valore di Rt (indice di contagio) in Veneto è aumentato, si tratta di un rimbalzo”. 

Ora la parola passa alla politica.

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