“Il 22 ottobre sono cinque anni dal referendum, il governo ha già in mano il progetto concluso, quindi è bene che si celebri questo anniversario. Io non so quali saranno le tempistiche, ma il governo che arriverà e non rappresenterà questa istanza è meglio che in Veneto non si presenti. Ma comunque poi arriverà qualcuno che farà l’autonomia e farà fare una figuraccia a tutti quelli che questa pagina di storia non l’hanno voluta scrivere. L’autonomia leggetela come federalismo, è un percorso di modernità”. A dirlo il presidente del Veneto, Luca Zaia, tornando a parlare dell’autonomia.
“Sull’autonomia e’ solo un fatto di coerenza: Fdi e Fi, che oggi si presentano uniti con la Lega qui in Veneto e in Lombardia, devono sostenere”.
Veneto e Lombardia – ha aggiunto -l’autonomia l’hanno difesa a spada tratta. Questo progetto quindi non e’ un tema di ricatti ma di coerenza e di rispetto dei cittadini”. “Se mi viene chiesto che senso ha la presenza della Lega al governo – ha rilevato – e’ che e’ direttamente proporzionale alla promozione dell’autonomia”. “Non disegniamo un privilegio per il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna- ha concluso – ma per un Paese moderno cosa che oggi non e’, perche’ se l’acqua non arriva ai piani alti delle case e le persone fanno le valige per venirsi a curare da noi. Non e’ per colpa dell’autonomia che non c’e’ ma della mala gestio locale”.
Poi, sul voto: “Vado anche oggi a Roma ma ci vado sempre in toccata e fuga… Io mi occupo del Veneto, queste elezioni non mi riguardano, né prima, né durante, né dopo: le faccio da militante e basta. Ringrazio per le attestazioni di stima ma ho tre anni di amministrazione davanti”. Così il presidente risponde alla stampa che gli chiede conto di quanto affermato questa mattina a Venezia dal segretario della Lega Matteo Salvini, che ha dato carta bianca al presidente della Regione Veneto in merito ad una sua possibile candidatura alle prossime politiche.