Zaia promette tamponi a tappeto e mascherine per tutti, ma gli “Angeli” in prima linea stanno ancora aspettando.

Riportiamo qui di seguito alcune lettere inviate alla presidenza della regione e ai direttori sanitari. La situazione che stanno vivendo medici ed infermieri è da terzo mondo. Angeli in prima linea? Senza mascherine e senza la possibilità di fare un tampone. Ma tutti i proclami di Zaia sono rimasti nell'etere?
31 Marzo 2020
Lettura 2 min

di Riccardo Rocchesso – Ecco alcune lamentele inviate, cominciamo dal commento pubblicato su TrevisoToday del compagno di un’infermiera impiegata al Ca’ Foncello di Treviso:

Anche la mia compagna lavora al ca’ foncello, e sono arrabbiato ma arrabbiato che entrerei in ospedale e prenderei a sberle tutti i dirigenti e grandi capoccioni… Tutti falsi,tutti zitti per paura di cosa? Ho litigato molte volte con la mia compagna, tu non vai al lavoro affinché non daranno dispositivi adeguati in tutto e per tutto per affrontare questo virus… Lei ha sempre riposto, non posso… Non puoi? Sei pagata per morire o per salvare la vita altrui? Come mai i dipendenti che distribuiscono il cibo ai piani erano abbardati di tutto punto, già dalla fine di febbraio e invece tutto il restante personale era lì, messo alla gogna? E come mai sono stato tutti zitti sapendo che la peste del corona era già in quasi tutti i reparti? Mi sento preso in giro, ora la madre della. Mia compagna e risultata positiva, anche lei dipendente della struttura… Vorrei tanto denunciare tante cose, ma siccome siamo un branco di pecore, nel senso buono intendo, per paura sono e se ne staranno zitti.“

Qui invece una lettera inviata ai direttori sanitari veneti, sempre da parte di un compagno di un’infermiera del Ca’ Foncello di Treviso.

Buonasera, sono il convivente di una delle infermiere che lavorano presso il Ca’ Foncello di Treviso nel reparto malattie infettive e quindi a stretto contatto coi pazienti affetti da Covid. Vi scrivo la mia preoccupazione a riguardo della salute della mia compagna e dei suoi colleghi, in quanto a distanza di settimane dai primi contatti con i primi Covid tuttora nessuno di loro è stato sottoposto a un tampone, nonostante sia stato più volte sollevato il problema dal personale. Si parla della necessità di individuare gli asintomatici ma il disinteresse nel cercarlo all’interno degli operatori sanitari che sono tra i più esposti nonostante le reiterate richieste mi lascia perplesso e vi chiedo col cuore di agire dando il supporto e la sicurezza che merita il vostro personale e non dimenticando che a sua volta purtroppo, in caso di positività, un elemento può essere esso stesso un veicolo di infezione per i colleghi e i familiari. Saluti”.

L’Anaao Assomed, invece, il sindacato più rappresentativo dei medici della sanità pubblica, accusa pesantemente i direttori delle aziende sanitarie del Veneto con un documento intitolato “Medici, infermieri e altri operatori sanitari come i pompieri di Chernobyl

Ci vorrebbero le maschere denominate Ffp2 o ancora meglio le Ffp3 che però non vengono fornite al personale sanitario.“Le lettere (tutte simili) sull’ “Uso appropriato dei dispositivi di protezione individuale (DPI)” scritte dai Direttori Sanitari delle aziende sanitarie del Veneto e di altre regioni italiane hanno dato e stanno dando indicazioni, a nostro giudizio assolutamente inadeguate, visto l’elevato numero di contagi tra i medici ed il personale sanitario del Servizio Sanitario Nazionale”.“Sono lettere che “CONDANNANO AL CONTAGIO“ – continuano i medici veneti –  poiché danno indicazioni di usare le mascherine chirurgiche, invece delle maschere FFP2 e/o FFP3, come noi abbiamo sempre chiesto come requisito minimo di tutela e sicurezza, con i pazienti sospetti e confermati COVID19, sulla base dei “criminali” art. 34 del DL n. 9/ 2020 e art. 16 del DL n. 18/2020 ( in deroga al regolamento UE e normativa italiana) che hanno recepito pedissequamente, come la stessa Regione Veneto e lo stesso Istituto superiore di sanità (Iss), le indicazioni, a nostro giudizio assolutamente inadeguate, dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in materia, a fronte della pandemia provocata dal virus Sars-Cov-2”.“Chiediamo con urgenza alla Regione Veneto di aggiornare con una modifica in merito il suo documento “Nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) Istruzioni Operative per la Sorveglianza del Personale del Sistema Sanitario Regionale (Rev.01 del 10.03.2020)”, inviato a tutte le aziende sanitarie del Veneto, affichè siano garantiti maggiori e più sicuri livelli di tutela e sicurezza del personale sanitario con le indicazioni all’uso di maschere FFP2 e/o FFP3 con i pazienti sospetti e confermati COVID19, e non di mascherine chirurgiche come precisato nel documento regionale sopra citato. La legge italiana non lo impedisce, se lo si vuol fare”.

Abbiamo la miglior Sanità del mondo secondo il nostro governatore.
Ne siamo proprio sicuri?

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Direttrice: Stefania Piazzo
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