Tosi attacca Zaia: “Alzare l’Irpef è roba da socialismo”

5 Agosto 2024
Lettura 2 min

Duro attacco frontale contro la giunta Zaia. Ma a sparare è un fuoco, so fa per dire, “amico”. “La Regione prima genera buchi di bilancio con la Pedemontana per aver firmato un contratto capestro con il consorzio Sis, ora vuole che quel buco lo paghino le nostre imprese aumentando l’Irap. Forza Italia non lo può accettare”. Gli azzurri dopo gli attacchi sulla sanità ora rincarano contro la Regione Veneto. Protagonista di questa disfida politica è Flavio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia, contrario al ritocco delle aliquote Irap in agenda, nella giunta Zaia, il 13 agosto.

“Approvare una manovra del genere a ridosso di Ferragosto, con i veneti perlopiù in ferie e le aziende chiuse, è anche un segnale di poca trasparenza, quasi che si volesse far passare tutto in sordina. Scelte così delicate dovrebbero essere anticipate da un ampio dibattito pubblico. E comunque tassare le imprese è una cattiva idea in generale, nello specifico far pagare a chi produce e crea Pil gli sprechi pubblici è un ossimoro del buon amministrare. Non vorrei dire che sa molto di socialismo reale, certamente non è coerente con i valori del centrodestra”, condanna Tosi. Poi, sulla Pedemontana: ha “poco traffico e va male per errate politiche tariffarie. E a monte c’è il contratto capestro firmato da Zaia con Sis. Perché un’azienda privata deve accollarsi errori politici altrui?”. In questo modo, “si rischierebbe di mettere in ginocchio interi distretti, penso a quello della pelle e della concia, che attraversa un momento critico perché dipendente dall’automotive tedesco che sappiamo oggi essere fortemente in crisi. Mi chiedo se Zaia conosca le difficoltà di questo distretto…”.

Ma Tosi non parla da solo, e dal centrodestra si alzano altre voci, come quella della consigliera regionale di Forza Italia Elisa Venturini, per la quale “aumentare le tasse alle aziende non è mai opportuno e non lo è ancor di più in questa fase”.

Anche Alberto Bozza, altro eletto in Regione, condivide e aggiunge: “Non è mai una buona cosa aumentare le tasse alle imprese, lo è ancor meno se sei una Regione a guida centrodestra. Forza Italia da quando esiste lo ha sempre impedito. Le imprese italiane sono tra le più tassate d’Europa e che anche in Veneto, terra di Pmi, si decida di innalzare ulteriormente le imposte è un segnale negativo. Peraltro, come è accaduto l’anno scorso sull’ipotesi di applicare l’addizionale Irpef, lo si fa senza che ci sia stato un confronto tra i partiti di maggioranza e in Consiglio regionale”. Anche Bozza poi inquadra la Pedemontana, “opera importante e strategica, ma è stata gestita male. Così ora si crea debito che poi ricade direttamente o indirettamente su più settori, dal trasporto pubblico locale alla sanità. E se sanità, liste d’attesa e mancato sviluppo della medicina territoriale sono ormai problemi noti, ora anche l’assenza di progettualità sul Tpl ha portato al taglio dei finanziamenti del Governo, che li ha dirottati su altre regioni. Il leghista Salvini, ministro dei Trasporti, ha di fatto bocciato le politiche della leghista De Berti”.

Infine, l’altro consigliere regionale Fabrizio Boron: “Pensare di tassare gli imprenditori e le aziende con l’Irap, la tassa più odiata dal mondo delle partite Iva, è qualcosa di fuori del normale. Forse quando ti abitui a vivere dentro le stanze dello stesso palazzo per troppo tempo non riesci più a capire o immaginare qual è la vita reale fuori fatta di sacrifici e di fatica”.

La delegittimazione del leghismo veneto prosegue.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

“Non osate alzare ancora l’imposta di soggiorno”

Prossimo Servizio

Il centrodestra si può battere con un contratto alla tedesca. Renzi propone il programma per fermare Salvini e Meloni

Ultime notizie su Veneto

Zaia: Bene apertura dei vescovi su autonomia

 “Accolgo con grande favore la disponibilità del cardinale Matteo Maria Zuppi ad aprire un confronto di alto livello sul tema dell’autonomia differenziata. La sua sensibilità e l’attenzione che la Cei ha sempre
TornaSu