Spunta la linea del governo. Pregliasco: solo scuola e lavoro

16 Ottobre 2020
Lettura 1 min

“Dobbiamo essere pronti a quella ipotesi”, quella di una chiusura, e “prepararci psicologicamente a scenari peggiori, ma senza l’ansia e il senso di vuoto di quella notte di pre-lockdown. Intanto va sottoscritto un grande patto sociale. Un grande sforzo collettivo per ridurre i contatti al minimo indispensabile. Scuola, lavoro: il resto ora va stornato”. Così Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario del Galeazzi di Milano, sul Corriere della sera in cui fa presente che “quello che sta accadendo era attendibile e atteso” e che “le seconde ondate sono un fatto storico”.

“Paghiamo le riaperture, dagli uffici alla scuola. Ma anche i primi sbalzi termici e la coda di un turismo estivo fin troppo forsennato – continua – ma mi creda, la situazione è diversa da prima. Ogni giorno riusciamo a fare più tamponi: ieri solo in Lombardia il record di 32.500. Più positivi troviamo, meno consentiamo di contagiare. Con questa frequenza di test, in primavera i numeri giornalieri sarebbero stati da moltiplicare per 10”.

Sulla chiusura delle scuole in Campania: “Penso che si debba intervenire partendo dai contatti non essenziali. Certo, la didattica a distanza potrebbe aiutare soprattutto nel caso dei ragazzi più grandi. In classe potrebbero andare i più piccoli, anche per non creare ulteriori disagi ai genitori che lavorano”.

Tra le cose da fare è “fondamentale trovare spazi per isolare chi necessita di cure semplici, ma anche per garantire quarantene sicure. Siamo in un limbo critico, ma gestibile. Con buone dosi di responsabilità”. 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Italia, ipotesi coprifuoco alle 22. Didattica a distanza per le superiori

Prossimo Servizio

Conducenti dei bus scolastici in piazza contro De Luca: ci dia aiuti economici

Ultime notizie su Veneto

Il Veneto perderà 150mila lavoratori

 Tra il 2021 e il 2030 la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) del Veneto è destinata a scendere di oltre 150.000 unità (-4,9%). Nessun’altra regione italiana del Centro-Nord dovrebbe subire una
TornaSu