La squadra del #PartitoDeiVeneti si presenta: rappresentate tutte le maggiori sigle del mondo autonomista e indipendentista.
Antonio Guadagnini, candidato presidente, nella conferenza stampa di oggi ha così spiegato: : “Siamo uniti per la prima volta in vent’anni di lotta per l’autogoverno del Veneto. Solo un partito territoriale saprà garantire risultati dopo mille giorni di nulla dal referendum”.
Due sindaci (Szumski e Fragomeni), imprenditori, liberi professionisti e campioni dello sport sono presenti nelle liste in costruzione.
“Dobbiamo aspirare al modello di autonomia finanziaria totale – ha detto Guadagnini – come quello ottenuto dall’SVP in provincia autonoma di Bolzano che appunto raccoglie le tasse e poi distribuisce a Roma la differenza e non viceversa. Rimane chiaramente sul tavolo anche la carta di un referendum indipendentista, dato che dopo mille giorni dal referendum di tre anni fa ha dato risultati zero. A noi interessa il bene del Veneto e quello non è il modo per raggiungerlo: il partito territoriale sul modello del Trentino Alto Adige è l’unico che può far raggiungere al Veneto l’autonomia”.
Tra i punti nel programma del Partito dei Veneti c’è l’azzeramento del bollo auto e la gratuità dei libri durante tutto il periodo del percorso dell’obbligo formativo. “Approfondiremo questi temi durante il corso della campagna elettorale.
Tra i candidati presenti alla conferenza stampa di Mestre alcuni rappresentano sigle storiche del mondo che chiede l’autogoverno per il Veneto.
“A noi interessa – ha aggiunto Guadagnini – il bene del Veneto e quello non e’ il modo per raggiungerlo: il partito territoriale sul modello del Trentino Alto Adige e’ l’unico che puo’ far raggiungere al Veneto l’autonomia”. Tra i candidati compaiono imprenditori, commercianti, ex parlamentati (Corrado Callegari) e sindaci. Da segnalare la presenza anche di Alessio Morosin, già candidato alla presidenza del Veneto alla scorsa tornata elettorale con Indipendenza Veneta (2,5% dei voti) e Lucio Chiavegato, imprenditore noto per essere diventato uno dei volti del movimento di protesta “forconi”.