Alla fine è arrivata l’ordinanza annunciata nel fine settimana. Il Veneto alza ulteriori barriere, e fa un passo indietro rispetto alla libera circolazione. “Chiedo che a livello nazionale si possa portare al penale la violazione dell’isolamento fiduciario anche del negativo”, ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia.
“Mi aspetto – ha aggiunto illustrando l’ordinanza che sarà in vigore sino al 31 luglio – che sul ricovero coatto si provveda, e ne ho parlato con il ministro Speranza, a trovare la modalita’ con un decreto, in maniera che i sanitari decidano se provvedere all’isolamento fiduciario in casa, e se il caso è grave, di fare in modo di evitare di disperdere il virus sul territorio”.
Ma sono le nuove disposizioni ad essere la vera novità, perché saranno pi i giuristi a ridefinire modi e tempi del ricovero coatto, in quanto la giurisprudenza lo prevede già.
La novità è che Zaia “blinda” gli ingressi. L”ordinanza impone isolamenti a chi rientra in Veneto e tamponi ai lavoratori. In particolare, deve mettersi in isolamento fiduciario per 14 giorni chi fosse stato in contatto con nuclei o soggetti positivi (e se si riscontra la sua positività, la sua quarantena si allunga); idem per chi arriva o torna da uno dei 36 paesi che non prevedono quaratena all’arrivo in Italia: anche qui, ‘stop’ per 14 giorni.
Stesso periodo di isolamento per chi manifesti sintomi di infezione respiratoria e febbre oltre i 37,5 gradi (isolamento e subito chiamare il medico). Se non è possibile mettersi in quarantena a casa, le Ulss possono disporre l’isolamento in strutture ad hoc.
Inoltre chi torna in Veneto dopo aver viaggiato per lavoro (ed è stato in uno dei 36 paesi) deve obbligatoriamente sottoporsi a tampone rino-faringeo per scoprire se ha il Covid. Ad esempio, se si arriva da Serbia o Tunisia per lavorare o se si torna in Veneto dopo una missione aziendale, si fa il tampone naso-faringeo e se non si è positivi si va a lavorare con la mascherina; dopo cinque-sette giorni si ripete l’esame e se non si ha il coronavirus si lavora senza mascherina. E il tampone e’ gratuito.
L’ordinanza prevede anche obbligo di denuncia per chi si mette in isolamento: devono saperlo sindaco, prefetto, Ulss e autorita’ giudiziaria. Questo per i controlli. Chi sgarra, paga.
“Chi rifiuterà il ricovero ospedaliero dopo essere risultato positivo al test e come richiesto dai sanitari sarà denunciato immediatamente all’autorità giudiziaria, ma l’ordinanza prevede anche una sanzione di mille euro anche per i lavoratori dell’azienda che si rifiuteranno di sottoporsi al tampone. Sanzioni previste anche per le aziende che non segnaleranno all’Ulss di competenza di avere dipendenti da sottoporre ai test perchè rientrati dall’estero. Fino ad oggi, chi partiva e tornava in Veneto entro 120 ore di soggiorno, secondo il Dpcm in vigore, non veniva sottoposto alla quarantena, oggi risolviamo questo vulnus: anche chi rientra dopo un soggiorno all’estero inferiore ai 5 giorni sarà sottoposto a controlli”.