Tecnici specializzati in frane stanno salendo sulla Marmolada per installare all’altezza di un rifugio dei “radar in grado di vedere movimenti rapidissimi, tipo valanghe, e piu’ lenti, tipo frane”. Tra di loro c’e’ Nicola Casagli, professore di geologia applicata dell’Universita’ di Firenze il cui gruppo di ricerca e’ uno dei centri di competenza del Dipartimento della Protezione Civile. “Sul rifugio della Marmolada – aggiunge Casagli, arrivato stamane nella cittadina – si e’ formato un blocco verticale e instabile che piano piano verra’ giu’ perche’ non puo’ reggere le pendenze. Se va bene caschera’ a pezzettini, se va male a pezzettoni”. Secondo Casagli, il disastro e’ avvenuto “per il rialzo anomalo delle temperature ed e’ un evento che non capita tutti i giorni, di non facile prevedibilita’”.
Marmolada, ora il ghiacciaio viene monitorato con radar
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