L’esclusione delle piccole medie imprese dal bando nazionale per la fornitura delle tensostrutture per la campagna vaccinale “è un segnale di scarsa attenzione al sistema delle Pmi che costituisce l’ossatura dell’economia veneta tanto quanto quella nazionale”. L’attacco arriva dall’assessore regionale veneto allo Sviluppo economico Roberto Marcato, che contesta il bando nazionale per la realizzazione delle tensostrutture ‘Primule’.
“Il bando prevede una cifra di 8.599.000 per 21 lotti da 315 metri quadri l’uno, circolari, per un importo di 409.000 a struttura, pari a circa 1.300 al metro quadro, ed e’ un bando destinato ad imprese che nel triennio hanno fatturato 50 milioni l’anno”, spiega Marcato.
“Ciò significa che esclude totalmente tutte le nostre piccole e medie imprese artigiane che operano nel settore degli allestimenti e che, in questo momento, per il blocco causa covid delle fiere, sono totalmente ferme ed in gravi difficoltà economiche con rischio di chiudere”. Inoltre bisogna considerare che “dopo il periodo vaccinale, tali tensostrutture Primula, verranno sicuramente distrutte. Difficile pensare ad un immagazzinamento, sia per i costi di logistica che per i costi del successivo ripristino”.
E “a fronte di questo, i nostri artigiani operanti nel settore fieristico possiedono tensostrutture ferme nei magazzini, sicuramente non circolari, noleggiabili però a costi molto inferiori (intorno ai due terzi in meno, se non ancora meno), e finito l’uso ritornerebbero in magazzino, senza ulteriori costi di smaltimento rifiuti o conservazione”, avverte Marcato, che conclude: “mi chiedo perché queste considerazioni non siano state fatte prima di pubblicare il bando”.