Maltempo, non è finita. Zaia: Non uscite di casa

16 Maggio 2024
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 Questa mattina c’è stata un’attenuazione dei temporali, ma poi ha ripreso a piovere ei modelli previsionali dicono “che non è ancora finita”: in Veneto è atteso per oggi un nuovo bollettino “importante” che dirà come l’ondata di maltempo si sta spostando sulla parte orientale della regione (verso Venezia, Treviso, e la parte orientale della provincia di Belluno) in direzione Friuli Venezia Giulia. Ma anche padovano e vicentino restano sorvegliati speciali perché sono territori “iperstressati” dalla pioggia iniziata ieri. Da ieri però tanti cittadini si lamentano che le previsioni sembravano molto meno problematiche. E’ stato fatto quello che si doveva, ribatte l’assessore alla Protezione civile Giampaolo Bottacin ricordano che ieri sera il livello di allerta è stato alzato, i bacini di laminazione aperti; e comunque, precisa il presidente Luca Zaia, “non è che con il livello di allerta gialla si possono dormire sonni tranquilli, non è che con il giallo si vanno a fare delle scampagnate”.

In passato, ricorda, durante una allerta gialla ci fu anche un decesso. “La macchina dei soccorsi è stata messa in campo da ieri mattina, abbiamo mosso autotreni di sacchi, a noi non risultano situazioni puntuali di ritardo” rispetto alla attivazione delle contromisure al maltempo, dice Bottacin. E visto che le previsioni sono ancora critiche, Zaia fa una “preghiera ai cittadini perchè siano prudenti”, chiede di “evitare di uscire e di fare lungo percorso” di spostamento, di non trovarsi n mezzo ad un acquazzone o in una strada che si allaga almeno fino a domani. Fate movimenti per lo stretto necessario”, dice, ma “senza diffondere allarmismo” e ribadendo che non si devono andare a fare foto lungo gli argini ai fiumi in piena.

Le previsioni delle prossime ore, dice il presidente del Veneto, “ci impongono di dire di fare molta attenzione, non fate foto ai fiumi in piena, c’è sempre il rischio di uno sfondamento arginale” e in generale “avremo battaglia” dal punto di vista meteo, “fino a domani e poi vedremo come si mette”. Tra i temi toccati da Zaia anche il problema di tassi e nutrie responsabili dell’indebolimento delle argini che hanno vacillato. “Non faccio una crociata contro le nutrie, ma la salute e la sicurezza dei cittadini vengono prima…”, dice. Altri disagi e problemi poi derivano dal fatto che la rete di scarico delle acque meteoriche in molti punti risale agli anni ’50 e dunque non è in grado di assorbire le quantità di pioggia che cadono ora.

lZaia ha ricordato che ”quando ci siamo accorti che il fenomeno stava diventando molto importante, abbiamo deciso di aprire tutti i bacini, nel corso della notte. È la prima volta che lo facciamo”, così “si è evitato un disastro”. ”Non tutti i bacini dipendono dalla Regione, solo quelli più grandi sono di nostra competenza” ha ricordato Bottacin, sottolineando che ”la rete minore della Bassa Padovana è quasi al limite” e una parte è gestita dai consorzi di bonifica. I bacini di laminazione attualmente sono al 50% della loro capacità, la maggior parte (Trissino, Montebello, Orolo, Caldogno e Trissino) si trovano in provincia di Vicenza, a parte Colombaretta (Verona). Aperto anche l’ultimo inaugurato venti giorni fa, il ‘Diaz’.

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