di Laura Aresi – Sono cinque mesi e mezzo che le madri lavorano in condizioni disperate. Il lavoro intellettuale non è compatibile con altro, soprattutto con la contemporanea cura della prole. Vorrei vedere un avvocato portarsi in studio i figli, un muratore in cantiere, un medico in corsia, un ministro al ministero. Io non ce la faccio più ad andare avanti così. E non raccontatemi che sono vacanze perché per me non lo sono. Per nessuna madre lo sono quest’anno maledetto. Aprite quelle dannate scuole e fatela finita con i vostri giochetti terroristici perché siamo alla canna del gas. Volete solo stare alla greppia manipolando gli italiani e le italiane in primis. Di epidemie ne sono passate ma la scuola ha sempre riaperto alla velocità della luce. Se poi volete far passare il messaggio che l’immortalità è l’obiettivo del nuovo millennio, io rispondo no, e che non siete immortali neanche voi. Basta.
La salute mentale nostra e dei nostri figli in primo luogo viene prima di qualsiasi vostra fisima, di qualsiasi sciagurato banco a rotelle – le mettete ai banchi ma dovreste riaggiustarvele in testa – e di qualsivoglia linea guida. Linea guida: il cane guida vi ci vorrebbe, perché di scuola non ci capite niente, non vedete niente, non sapete niente.