di Benedetta Baiocchi – Sentito dal Corriere della Sera, il vicepresidente della Regione Veneto, Gianluca Forcolin, spiega come è finito dentro la storia dei 600 euro. Intervistato da Martina Zambon, afferma di essere “socio in studio di tributaristi. Quando è esplosa la questione del bonus, in queste ore, ho verificato con la mia socia che, senza che lo sapessi, ha presentato domanda per tutti dove possibile. Avevamo sette dipendenti in cassa integrazione. Il dato di fatto, però, è che io non ho visto un centesimo. Lo sottoscrivo col sangue”.
Poi la domanda non viene accolta e i 600 euro non arrivano ma, giura, “fossero arrivati, sarebbero rimasti nelle casse dello studio”.