di Roberto Gremmo – Verrà presentato ad Aosta giovedì 10 settembre alle ore 18 alla libreria Brivio di piazza Chanoux il libro di Leo Sandro di Tommaso e Patrizio Vichi che prova l’assassinio in carcere del patriota valdostano Emile Chanoux indicando nei colpevoli i poliziotti ‘repubblichini’ ed i gerarchi fascisti della zona.
“Emile Chanoux non fu suicido” fa a pezzi, con una documentazione scientifica ed una ricostruzione storica ineccepibili ogni illazione circolata per anni su un presunto suicidio e conferma che il notaio autonomista venne tolto di mezzo dalle camicie nere che lo avevano arrestato probabilmente per delazione.
A questo proposito, assume notevole importanza (come scrissi nel libro “Alle spalle di Chanoux”) la singolare visita in Valle di un agete inglese che, inavvertitamente o forse no, lasciò in casa di Chanoux del materiale compromettente che, in caso di arresto, avrebbero comportato la pena di morte per chi li possedeva.
Lo stesso individuo fu anche responsabile dell’arresto di Ferruccio Parri, un altro episodio oscuro che (almeno secondo Mario J. Cereghino e Giovani Fasanella che per il libro “Le menti del doppio Stato” hanno consultato gli archivi londinesi) sarebbe stata “una sorta di messinscena orchestrata da un settore dei Servizi britannici, d’intesa con alcuni ufficiali delle SS”.
Considerato un temibile concorrente nella futura Italia liberata, sospettato (a torto) d’agire in combutta coi francesi, Chanoux fu ‘incastrato’ dalla provocazione dei britannici e poi eliminato dai fascisti ?
E’ certo comunque che a guerra finita, la figura di Chanoux venne tirata strumentalmente da una parte o dall’altra, facendolo credere di volta in volta separatista ‘caché’ o democristano mentre il suo manifesto politico più noto, la dichiarazione di Chivasso, lo mostra puramente e semplicemente un coerente autonomista.