Sali al Portichetto e trovi Teodolinda

20 Agosto 2020
Lettura 3 min

di Marcus Dardi – Nel mezzo del cammin del Lario, sulla collina sopra Varenna, nel borgo di Vezio, si erge una torre millenaria risalente al periodo longobardo. La Torre di Vezio.

Narra la leggenda che sia stata fatta costruire dalla Regina Teodolinda che regnò dal 589 al 616 durante il periodo dei Longobardi, fondatori della omonima Lombardia

Questo borgo viene anche chiamato Castello di Vezio, ma del castello non ci sono tracce, quel che resta è solo il bel Torrione che fungeva da avvistamento.

Guardando la torre dall’alto, e precisamente dal Borgo di Bologna di Perledo è facile lavorare di fantasia e rievocare la nostra storia passata.

Vien spontaneo immaginare che più di mille anni fa le guardie longobarde armate delle loro lunghe barde, ovvero delle loro lunghe lance, si scambiavano segnali da una torre di avvistamento all’altra per controllare che tutto il Lario fosse al sicuro.

Pensare alla figura di Teodolinda diventa quasi un obbligo. Teodolinda, nata in Baviera fu regina dei Longobardi, fu amica di Papa Gregorio Magno, si, proprio quello dei canti gregoriani e fu moglie di Agilulfo duca di Torino. Dalla loro unione nacque Adaloaldo che fu il primo re cristiano dei longobardi.

Teodolinda era ariana e grazie alla sua amicizia con Papa Gregorio e con l’aiuto del monaco irlandese San Colombano stemperò i rapporti tesissimi tra gli Ariani e la Chiesa di Roma.

Teodolinda fu colei che creò la corona ferrea, corona con la quale a partire da Carlo Magno furono incoronati personaggi storici e tutti i Re d’Italia, includendo Napoleone Bonaparte.

Da un pranzo che Teodolinda offrì a San Colombano nacque la storia del dolce a forma di colomba che tutti noi gustiamo durante la Pasqua..

All’interno della Torre di Vezio sono appesi dei cimeli: strumenti di lavoro che simboleggiano le arti e mestieri passati del luogo. Sul luogo sono stati scoperti oggetti risalenti alle popolazioni celtiche che vissero in quei luoghi nel 600 a.C.

Oggi nel museo della torre di Vezio si può anche assistere al volo del falco, un tempo usato per la caccia e oggi solo come attrattiva turistica.

Davanti alla torre si trova il borgo di Vezio che è un piccolissimo borgo ricco di storia e di cultura e dove la ricezione turistica viene molto curata essendo la principale fonte di reddito per i suoi abitanti.

Nel 1981 a Vezio chiuse l’ultimo ristorante ed il borgo ha rischiato di diventare un luogo trascurato dai turisti poiché privo di servizi.

La bellezza del paesaggio e la sua storia sono importanti ma, oggi più che mai, senza i servizi di base e senza un adeguata qualità e comodità, il turista li tralascia e va altrove.

Per fortuna però nel 2004 una famiglia di buona volontà, Rita Bianchi, Carlo Greppi e la loro figlia Cristina hanno deciso di trasformare la loro casa di famiglia, costruita a metà del 1600 dai loro nonni, dei nonni, dei nonni, in una struttura ricettiva.

La loro idea è stata vincente poiché sono riusciti a trasformare il loro “Portichetto”, che dà il nome alla loro attività, in una struttura che mantiene, esternamente l’aspetto tradizionale ma nell’interno non manca nessuna comodità e modernità.

Prendere poi il turista per la gola è un altro segreto di chi lavora con coscienza e amore. Qui al Portichetto si è scelto di offrire salumi e formaggi, la specialità è il formaggio caprino, a Km Zero. Il pesce di lago viene ancora richiesto dal turismo internazionale e vanno per la maggiore il risotto di Persico, Agone in carpione e Lavarello alla griglia. Il tutto viene condito con un olio leggero di produzione propria: il famoso olio del Centro Lario. Se poi il sole diventa troppo forte un bagno nella piscina della struttura è una benedizione.

I pescatori sono del borgo ma si lamentano dell’inquinamento che danneggia la crescita dei pesci citati e che favorisce l’incremento dei pesci predatori. A questo si aggiunge anche un intervento di scarso Buon Senso degli ambientalisti che impediscono il ripopolamento mirato del lago per un controllo dell’equilibrio ittico.

Il turismo del Borgo di Vezio situato sulla sponda lecchese del Lario, è all’80% straniero e quindi riuscire a proporre un servizio all’altezza di un turismo di qualità medio alta diventa un’assoluta necessità per aver successo.

In conclusione il Borgo di Vezio si trova sul sentiero del Viandante, una strada antichissima. Quando la si percorre, la mente ricorda le figure di monaci che nel medioevo si spostavano da un convento all’altro come descritto nel romanzo e il film “Il Nome della Rosa”.

Le tappe di questo sentiero naturalistico sono:

1° Tappa: Abbadia Lariana, Lierna

2° Tappa: Lierna – VEZIO

3° Tappa: Vezio – Dorio

4° Tappa: Dorio – Colico.

Video – Donna Lombarda

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