Oggi, e anche domani, prosecco

5 Maggio 2020
Lettura 1 min

di Marcus Dardi – La sfida è lanciata, a popolar tenzone, scendono in campo il prosecco e lo champagne. Sfida all’ultimo sorso!

Chi vincerà? Leggiamo e lo scopriamo!

Il prosecco, viene prodotto dall’uva del vitigno “glera” che è un vitigno autoctono dell’Italia Nord -Occidentale a bacca bianca da cui si produce l’omonimo vino leggermente frizzante.

Il prosecco è un vino bianco DOC, Denominazione di Origine Controllata dal 2009 che viene prodotto principalmente in Veneto e nel Friuli Venezia Giulia.

E’ il vino italiano più esportato all’estero e dal 2014 ha superato lo champagne in quantità di bottiglie vendute al mondo. Ma non l’ha ancora superato in termini di fatturato perché lo Champagne si sa vendere meglio; infatti è molto più caro e non sempre a ragion veduta.

La storia del prosecco è lunga:

Nel trattato naturalistico Naturalis Historia di Plinio il Vecchio ( Como 23°.C- Stabia 79 a.C.), veniva osannato e chiamato “vino pucino” e per la sua bontà e presunte doti medicinali, Livia, la moglie dell’imperatore Augusto, ne fece il suo vino prediletto.

Nel rinascimento dal Castello di Prosecco il “castellum nobile vino Pucinium” alias Prosecco veniva inviato annualmente alla casa d’Asburgo nella quantità di cento anfore.

Il vitigno si diffuse prima nel Goriziano in località Prosecco, vicinissimo a Trieste, poi in Dalmazia, a Vicenza ed infine nel Trevigiano dove oggi è il principale produttore fra le colline di Conegliano Veneto, Asolo e Valdobbiadene.

Il termine prosecco appare per la prima volta in un poemetto del 1754 di Aureliano Acanti dal titolo “Il Roccolo Ditriambo” con queste parole “ …Ed or ora immollarmi voglio il becco con quel melaromatico Prosecco….”.

Oggi ci copiano pure: in Sudamerica, in Brasile, producono il “Prosecco Garibaldi”, in Croazia il “Prošek”, in Australia il “Prosecco Vintage” ed altri ancora…..Ma con le denominazioni DOC e DOCG non ci inducono in tentazione e ci liberano dalle contraffazioni.

Per non sbagliare. Per essere vero prosecco il vino deve essere prodotto con le uve dei seguenti vitigni: minimo 85% di glera, e con una frazione mai superiore al 15% di altre uve come: Verdisio, Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Pinot nero vinificato bianco. I terreni devono essere ben esposti al sole e drenati, sono vietate le pergole e la densità delle piante deve essere di 2300 ceppi per ettaro.

Che sia un aperitivo o una cena romantica, BRINDATE ALLA VOSTRA SALUTE, con un vero Prosecco!

Photo by Mel Maldonado-Turner 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Covid, terapia col plasma , perché non si parla più della sperimentazione partita anche a Cremona?

Prossimo Servizio

VIDEO – Covid, Plasma, il presidente dell’Avis frena: “E’ solo soluzione temporanea…”

Ultime notizie su Storia e Territorio

TornaSu