Ad annunciarlo è l’azienda aerospaziale Leonardo, tramite il suo senior vice president Laurent Sissmann, il quale in un’intervista ad adnkronos ha dichiarato:
“Stiamo investendo molto sulle tecnologie per il volo autonomo di droni e velivoli senza pilota – spiega Sissmann– e lo abbiamo fatto coinvolgendo sei Università italiane. Leonardo ha deciso di rivolgersi al mondo accademico dandogli la possibilità di eseguire ricerca scientifica a supporto del futuro della nostra industria. Abbiamo offerto sei borse di studio a dottorandi di alcune delle migliori università italiane, e squadre di giovani universitari di varie discipline e i loro professori si sono appena sfidati, dopo il primo anno di lavoro, in un progetto che durerà tre anni…
La sfida che abbiamo proposto ai team di lavoro era molto difficile: far volare un drone senza l’intervento umano ma con l’intelligenza artificiale per compiere una missione assegnata –aggiunge Sissmann -. Quindi alzarsi in volo, compiere la missione e tornare alla base, il tutto senza usare gps o sistemi satellitari. Il drone deve quindi essere in grado di vedere gli ostacoli, di evitarli e saper gestire l’esecuzione della missione assegnata in totale autonomia. Significa che deve utilizzare l’intelligenza artificiale, sulla base degli algoritmi programmati dai dottorandi, per interpretare l’ambiente che incontra, sia di giorno sia di notte, e che deve riuscire ad atterrare con precisione e in autonomia”.
Leonardo entra nel settore dei droni guidati dall’intelligienza artificiale, un progetto ambizioso. Verranno utilizzati sia in campo civile ma anche militare. Un altro passo verso la nuova era del controllo?