Tabacco riscaldato, l’ammissione dell’Oms: non sono innoqui. E ora? Stop alla pubblicità?

29 Luglio 2020
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C’è una presa di posizione che non potrà essere trascurata da chi vigila sulla salute pubblica. L’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato del  tabacco riscaldato, inquadrando ciò che ne deriva ufficialmente come “prodotti del tabacco sui quali si applica pienamente la Convenzione quadro dell’Oms sui prodotti del tabacco riscaldato” e ricordando agli Stati membri la loro adesione ed i loro obblighi relativi alla Convenzione quadro dell’OMS per il controllo del tabacco (FCTC).

In altre parole, è un richiamo “a proibire tutte le forme di pubblicità, promozione e sponsorizzazione del tabacco che promuovono un prodotto del tabacco con qualsiasi mezzo che sia falso, fuorviante o ingannevole o che possa creare un’impressione erronea sulle sue caratteristiche, effetti sulla salute, pericoli o emissioni”. L’OMS ribadisce che la riduzione dell’esposizione a sostanze chimiche nocive nei prodotti del tabacco riscaldato (HTP) non li rende innocui, né si traduce in una riduzione del rischio per la salute umana. Infatti, alcune tossine sono presenti a livelli più elevati negli aerosol HTP rispetto al fumo di sigaretta convenzionale, e ci sono alcune tossine aggiuntive presenti negli aerosol HTP che non sono presenti nel fumo di sigaretta convenzionale. “Le implicazioni per la salute dell’esposizione a queste sostanze – conclude l’Oms – sono ad oggi sconosciute”.

Photo by Lex Guerra

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