di Riccardo Rocchesso – Sono numeri impressionanti. La salute mentale degli italiani sta pagando un prezzo altissimo al “nuovo mondo” post Covid. Sono quintuplicati i sintomi depressivi nella popolazione da marzo, quelli gravi sono addirittura più di sette volte: a dimostrarlo sono alcuni tra i più recenti studi scientifici, come riporta AGI, i quali sanciscono un incremento dei disturbi sia nelle persone già affette da una malattia mentale, sia in chi è stato contagiato dal Coronavirus, sia nella popolazione generale.
A lanciare l’allarme è stato Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia (SINPF) e direttore del dipartimento di Salute mentale dell’ospedale Fatebenefratelli, in vista della Giornata Mondiale della Salute Mentale, il prossimo 10 ottobre:
“Quest’anno la giornata mondiale ha una valenza ancora maggiore, perché la pandemia sta provocando un incremento considerevole del disagio psichico… sono per esempio in aumento i disturbi psicotici nei pazienti che già soffrono di una patologia mentale e sono in crescita le richieste di aiuto ai centri di salute mentale, inoltre sta emergendo – con sempre maggiore evidenza – la possibilità di sequele neuropsichiatriche da COVID-19 nei pazienti contagiati“
Dall’inizio del lockdown, molti esperti avevano lanciato l’allarme per il possibile aumento di casi di degeneramento psichico in Italia. Purtroppo, i dati emersi, sono decisamente sopra tutte le aspettative. Torneremo mai quelli di prima?