La campagna di Legambiente: in 30 anni perso il 70% di massa dei ghiacciai

20 Agosto 2021
Lettura 2 min

Dal 23 agosto al 13 settembre 2021 torna in quota per il secondo anno Carovana dei ghiacciai, la campagna ideata e promossa da Legambiente in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, per monitorare la salute dei ghiacciai messa a serio rischio dagli effetti dei mutamenti climatici.

Monitoraggi, escursioni in quota, conferenze, arte e musica dedicati ai ghiacciai, per riflettere insieme su un futuro sostenibile delle nostre montagne e del pianeta.

Cosa sta accadendo in quota

A causa del riscaldamento globale i ghiacciai alpini si stanno riducendo. Più di 200 sono già scomparsi lasciando il posto a detriti e rocce. Il confronto tra la realtà odierna e le vecchie fotografie dei ghiacciai non lascia dubbi sulla fase di riduzione che stanno attraversando. Un fenomeno preoccupante che si sta verificando ovunque nel mondo. Il rapido ritirarsi delle fronti glaciali non comporta solo perdita di paesaggi affascinanti e biodiversità, equivale alla scomparsa di importanti riserve di acqua dolce. Inoltre il permafrost (il terreno perennemente ghiacciato), degradandosi causa instabilità sui versanti con pesanti rischi per le infrastrutture di alta quota. (Ph. @Claudio Smiraglia e Cristina Viani)

Monitorare e conoscere quanto sta accadendo ai ghiacciai è importante per aumentare la consapevolezza sui drammatici rischi a cui i nostri territori sono esposti a causa dei mutamenti climatici. Lo scopo di Carovana dei ghiacciai è orientare i decisori politici verso scelte lungimiranti e le persone verso stili di vita più sobri. Nella convinzione che lo sviluppo sostenibile sia l’unico possibile.
Partner della campagna Sammontana e Frosta.

Primo rapporto sui ghiacciai alpini 

Comitato Glaciologico Italiano (CGI) 

Fin dal 1895, anno della sua costituzione per iniziativa del Club Alpino Italiano svolge un ruolo primario di coordinamento nazionale della ricerca  glaciologica.  Dal 1914 il CGI pubblica il Bollettino del Comitato Glaciologico Italiano (ora Rivista Geografia Fisica e Dinamica Quaternaria), ineludibile punto di riferimento per gli studi glaciologici in Italia, in particolare per lo studio delle variazioni dei nostri ghiacciai a partire dalla fine della Piccola Età Glaciale. Le campagne glaciologiche annuali hanno arricchito l’archivio di dati e fotografie del CGI  rendendolo uno straordinario patrimonio documentale sui ghiacciai italiani. Questa attività sono ancor oggi effettuate su base volontaria e gratuita sul territorio nazionale glacializzato. (fonte Legambiente)

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Entro la fine del secolo la maggior parte di essi, secondo studi scientifici, potrebbe scomparire ed entro il 2050 quelli al di sotto dei 3.500 metri saranno destinati molto probabilmente alla stessa sorte. Le temperature medie degli ultimi 15 anni non ne permettono la sopravvivenza. Dal 23 agosto al 13 settembre si monitorerà lo stato di salute di 13 ghiacciai alpini e del glacionevato del Calderone, nel massiccio del Gran Sasso. Si partirà con i ghiacciai dell’Adamello (Lombardia e Trentino) per proseguire in Alto Adige con quelli della Val Martello nel Parco dello Stelvio e quindi il ghiacciaio del Canin in Friuli Venezia Giulia. Si scenderà poi sull’Appennino, per osservare il glacionevato del Calderone, in Abruzzo, tra i più meridionali d’Europa per poi risalire nel nord-ovest alpino con i ghiacciai del massiccio del Gran Paradiso (Piemonte e Valle D’Aosta) e concludere la campagna il 13 settembre presso il Forte di Bard (Aosta).

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Direttrice: Stefania Piazzo
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