di Stefania Piazzo – A tenere banco nel dibattito e nelle polemiche innescate dalle diverse letture del problema Covid sono soprattutto i due big più amati dall’opinione pubblica, che si divide tifando chi per l’uno chi per l’altro. Alberto Zangrillo e Andrea Crisanti sono i protagonisti indiscussi del del dibattito su come uscire dalla pandemia.
In una celebre puntata di Carta Bianca i due studiosi si affrontano su posizioni opposte. Zangrillo da una parte ribadisce che la carica virale nei tamponi è ridotta rispetto al passato, Crisanti afferma che casi gravi in terapia intensiva ne arrivano ancora. Ecco nel link qui sotto alcuni passaggi della trasmissione.
Ma non è tutto. Oltre a questo confronto, i due scienziati proseguono così.
«Gli asintomatici sicuramente sono contagiosi – dichiara Crisanti – in questo momento la carica virale è più bassa e chi si infetta non ha bisogno di ospedalizzazione. Ogni giorno però registriamo più di cento casi e per forza questi casi, essendo molto meno le persone malate, devono essere trasmessi da asintomatici. Penso di dover suggerire più cautela: se ci portiamo dietro tutti questi casi anche in autunno è molto probabile che si accenderà il virus».
La risposta di Zangrillo: «Ci vuole il buonsenso, dobbiamo comportarci con buonsenso: la multa del povero ragazzo in panchina non è buonsenso».
Replica ancora Crisanti: «Penso che questo senso di euforia ci induce necessariamente ad abbassare la guardia. E il professor Zangrillo non vorrei che tra due o tre mesi si pentisse di aver in qualche modo indotto a comportamenti meno coerenti con il pericolo che abbiamo passato: il virus c’è ancora». A questo punto il primario del San Raffaele controbatte: «Io non la posso accettare. Io ho solamente detto la verità. Poi se volete richiudere l’Italia in zona rossa da domani fatelo pure».