di Stefania Piazzo – 16 marzo, la pandemia infuria. Lilli Gruber a Otto e mezzo interpella ik professor Walter Ricciardi. Questa è la domanda: “Pofessore il messaggio dell’Oms è “il nostro messaggio chiave è fare test test test…” Mentre il nostro Istituto superiore di sanità pensa che non sia necessario. Ma non è necessario perché non avremmo comunque abbastanza tamponi? Non è sensato pensare che fare a tutti un test forse aiuterebbe a fare un lavoro di prevenzione maggiore?”. la risposta del consigliere del governo è:
“No guardi le parole di Pedros che noi interpretiamo con la nostra sensibilità occidentale in realtà sono rivolte soprattutto all’Asia, all’Africa e all’America Latina… (…)”. Ma Gruber però incalza: “Ma lo pensano in molti da noi professor Ricciardi…”. La replica: “Da noi è importante spiegarlo. Vale la pensa seguire le linee guida che l’Oms ha fatto, cioè fare tamponi alle persone sintomatiche che hanno fattori di rischio e che quindi in qualche modo possano essere tempestivamente isolate e trattate. Da noi la capacità di fare test è molto più diffusa. Nella prima fase ne abbiamo fatti di più del resto d’Europa. Però in questo momento la nostra modalità di fare test è quella più adeguata ed è quella che risponde alle linee guida dell’Oms. Io sono d’accordo con la linea dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute”.
E Corrado Formigli incalza: “Sappiamo che usciremo soltanto quando ci saranno due mascherine a testa per ogni italiano ogni giorno, perché ci hanno detto che le mascherine chirurgiche servono per quattro ore”.