Coronavirus: Lettera150, rischio quarantene prolungate e spreco di tamponi

9 Settembre 2020
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La ripresa delle attività scolastiche e l’avvicinarsi dell’autunno rendono urgente organizzare la macchina pubblica per procedere con tamponi su vasta scala così da individuare subito gli infetti, isolare i focolai sul nascere ed evitare il riesplodere dell’epidemia. Il virologo Andrea Crisanti ha stimato che potrebbe essere necessario in questa fase processare fino a 400 mila tamponi ogni giorno. “L’attuale policy del Ministero della Salute, che non ha recepito le raccomandazioni emesse a giugno dall’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, se non rivista rischia di comportare un utilizzo eccessivo e non mirato della capacita’ di effettuare test per l’identificazione di nuovi casi di persone contagiate dal SARS-CoV-2”, rileva in un documento Lettera150, il think tank composto da circa 250 accademici di diverse discipline, nato sull’onda dell’emergenza Covid-19, “nonché di scoraggiare le persone, sintomatiche e non, a sottoporsi a test diagnostici vista l’impossibilità di preventivare ragionevolmente una fine dell’isolamento domiciliare”.


Ad oggi, l’isolamento domiciliare obbligatorio per i soggetti Covid positivi si estende fino a negativizzazione comprovata da due tamponi effettuati a 24-48 ore di distanza dopo un periodo di almeno 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi.
Si tratta di  Linee guida che non tengono conto dei “Criteri per il termine dell’isolamento domiciliare” dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS), “che prevedono”, si legge nel documento degli esperti di Lettera150, “che la quarantena termini  per le persone sintomatiche 10 giorni dopo l’inizio dei sintomi, piu’ almeno 3 giorni senza sintomi (incluso assenza di febbre e di sintomi respiratori; per le persone asintomatiche 10 giorni dopo la positivita’ al tampone per SARS-CoV-2”. 


È urgente che la Salute prenda atto delle indicazioni dell’Oms, declinandole sulla base della prassi seguita dai principali Paesi europei e delle evidenze epidemiologiche di questi mesi. La Francia, che ha portato addirittura a soli 7 giorni la quarantena, indica che non possiamo perdere altro tempo. 
Continuare invece a prevedere, come fa oggi il Ministero della Salute, termini più lunghi e nella prassi assai incerti per la quarantena, e un ricorso ripetuto a tamponi per determinare la fine dell’isolamento, rischia di bruciare risorse preziose nel periodo di maggiore bisogno. E di tenere in reclusione domiciliare  migliaia di persone senza giustificato motivo.

(red)

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