di Roberto Paolino – Il 25 aprile non deve diventare una ricorrenza a senso unico, bisogna ricordare tutti coloro che hanno dato un contributo importante alla lotta di liberazione.
Anche i federalisti italiani videro la loro partecipazione alla lotta al nazi-fascismo ad esempio in molti pensavano che il prof. Gianfranco Miglio fosse un uomo vicino al regime fascista senza sapere che aveva un ruolo importante nella lotta di liberazione; infatti insieme ad altri amici aveva fondato un gruppo che si chiamava federalisti interni e che scriveva sul foglio clandestino chiamato il “Cisalpino”.
Il direttore del Cisalpino era un “federalista autentico”, Tommaso Zerbi. Miglio non ha mai voluto farsi appuntare sulla giacca la medaglia al valore della resistenza, bensì chiedeva con forza che nella nuova Costituzione dai padri costituenti fossero inseriti i principi federalisti.
Ci vollero 30 anni per vederne attuato, e si parla dei consigli regionali. IL 25 aprile è una data importante, ma a mio giudizio (una rivoluzione incompiuta) in quanto per avere “una democrazia compiuta” serviva e serve tuttora una costituzione integralmente federalista.
Nelle costituzioni di Germania, Austria, Canada… la sovranità al popolo è prevista come in una piramide rovesciata. La libertà, quella vera, deve essere sempre nelle mani del popolo e seguire sempre il principio cardine “padroni a casa nostra”.
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