Zaia, questa autonomia non è secessione. Emiliano: Sceneggiata elettorale pro Lega

3 Febbraio 2023
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“Immagino ci sarà un passaggio in Conferenza unificata. Ciò detto, questa resta una giornata storica ma non è assolutamente un punto d’arrivo. Piuttosto un punto di partenza verso una rivoluzione. Questo Paese ha deciso di cambiare pelle e scrivere una nuova pagina di storia con una riforma che sarà la più importante dal 1948, varrà ben più della modifica al Titolo V della Costituzione perché cambia il paradigma del sistema”. Lo afferma Luca Zaia, presidente della Regione Veneto in un’intervista al quotidiano ‘Il Corriere della Sera’. “Il dibattito in corso è ragionevole. Chi si sente chiamato fuori dalla propria comfort zone fa fatica. Invece non è giustificabile la polemica da chi ha ruoli istituzionali e molto spesso, senza aver letto le carte, dipinge questa scelta come una tragedia. – continua Zaia – Questa non è la secessione dei ricchi e tanto meno è un’operazione occulta per distruggere parte del Paese. Le Regioni, fra loro, da Nord a Sud, sono gemelli siamesi. Trovo riprovevole e non giustificabile sentir dire che è una forma di secessione per spaccare l’Italia perché è come accusare il presidente della Repubblica di avallare operazioni secessioniste”. “Se fossi un governatore del Sud sarei in festa perché, a processo ultimato, passerà un principio: più Stato dove serve e meno Stato dove non serve. L’Autonomia al Sud darà voce alla foresta che cresce e che non ha mai voce, un pezzo di Paese che ha voglia di modernità e crescita. – prosegue Zaia – A chi continua a essere contrario dico che sarebbe più coerente aver chiesto direttamente la modifica della Costituzione. Non votare il ddl significherebbe essere fuori dal mondo perché l’autonomia è in Costituzione”. 

 “La sceneggiata degli applausi in Consiglio dei ministri dà l’impressione che avessero una fretta dannata per provare a far vincere a Fontana le elezioni in Lombardia e non far sfigurare la Lega. Da questa bozza, che peraltro favorisce la strada dell’intesa diretta con la singola Regione, può derivare solo una specie di ritorno allo Stato preunitario”. Lo afferma Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, in un’intervista al quotidiano ‘Il Corriere della Sera’. “Nessun presidente di Regione è contrario al conferimento di più poteri alle Regioni. Ma questo, premesso che non ci hanno consegnato ancora il provvedimento andato in Cdm, non è un disegno che dà più poteri alle Regioni, finanzia le materie conferite, assicura al parlamento protagonismo nel processo che innesca ed è coerente con una visione di ristrutturazione costituzionale del Paese. – continua Emiliano – Vedo due possibili approdi. Il primo: si attua davvero una forma di autonomia differenziata che favorisce le regioni ricche rispetto a quelle più povere. Disgrega l’unità nazionale e fa un danno enorme al Paese. Ma è uno scenario al quale io non credo: Giorgia Meloni, che ha portato al governo una destra con una cultura super centralistica, dopo 70 anni, davvero sta per dare più potere alle Regioni?”.

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