Speranza rilancia Zaia. TSO, reclusione, 5 mila euro di multa e test sierologici nelle scuole

5 Luglio 2020
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di Riccardo Rocchesso – Il ministro della salute Speranza, su assist del governatore Luca Zaia rincara la dose per inasprire sanzioni ai positivi che non vogliono farsi curare. Da 3 ai 18 mesi di carcere e 5 mila euro di multa.
Questa la sua intervista a Repubblica pubblicata oggi.

“Il messaggio che arriva dalla lettura dei dati è che il virus circola ancora. Finché sarà così, non potremo considerare il pericolo alle spalle. Lavoriamo ogni giorno perché non si torni mai più al livello di sofferenza di marzo. Per questo, su ogni atto, seguo il principio della massima prudenza”.

“Oggi se una persona è positiva e non resta in isolamento ha una sanzione penale da 3 a 18 mesi di carcere. E c’è una multa fino a 5 mila euro”

“Sto valutando con il mio ufficio legale l’ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa”, afferma, riferendosi al caso dell’imprenditore veneto che ha rifiutato le cure e ha avuto contatti con più individui pur essendo positivo al coronavirus. “È un comportamento inaccettabile. Su questo è giusto essere durissimi”.

poi aggiunge:

“Dobbiamo far capire a tutti con la persuasione – l’unico strumento che funziona e ha funzionato – che finché il virus sarà attivo non solo in Italia, ma con numeri sempre maggiori e preoccupanti nel mondo, dovremo rispettare le tre regole rimaste: mascherina, distanziamento fisico di almeno un metro senza assembramenti e rispetto delle regole igieniche a partire dal lavaggio delle mani. Ho il terrore di vanificare gli enormi sforzi fatti durante il lockdown. Lo dico con le parole di Papa Francesco: peggio di questa crisi, c’è solo il rischio di sprecarla”.

Ma la grande novità riguarda la scuola, infatti dichiara:

“Ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica”: questa la misura preventiva che il governo vuole mettere in campo in vista del ritorno a scuola. Secondo Speranza occorre recuperare “una relazione organica costante della prevenzione sanitaria con la scuola”.

“Ho proposto alle Regioni che questo modello venga ripristinato”, il modello riguarda quella norma del 61, sulla medicina scolastica, cancellatna negli anni 90.


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