Il Partito socialista e operaio spagnolo (Psoe) e la formazione indipendente catalana Junts hanno ripreso nel fine settimana i negoziati per l’investitura del nuovo esecutivo di Pedro Sanchez. Si riferisce all’agenzia di stampa “Europa Press”, citando proprie fonti. Manca ancora un accordo tra i due partiti, dopo che era sembrata molto vicina la conclusione di un’intesa tra giovedi’ e venerdi’ scorsi. Tuttavia, nel corso della riunione del 3 novembre a Bruxelles, sia il Psoe che Junts avevano espresso posizioni distanti sulla portata dell’amnistia e sulla sua formulazione, a cominciare dalle motivazioni.
Da Junts hanno chiarito che l’ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont non è disposto a cedere su alcune domande, tra cui il fatto che l’amnistia include le persone colpite dal caso “Volhov”, che indaga sulla presunta deviazione di fondi pubblici per attivita’ legata al processo di indipendenza. Uno dei soggetti interessati in questo caso e’ il capo di gabinetto dell’ex presidente catalano, Josep Llui’s Alay, considerato braccio destro di Puigdemont, ma si e’ voluto che l’amnistia includesse anche altri nomi come quello del suo avvocato, Gonzalo Boye , e quella dell’ex presidente del Parlamento e presidente di Junts, Laura Borra, come spiega “Europa Press”. La pausa raggiunta venerdi’ nei negoziati e’ servita, secondo fonti di Junts, per mettere sul tavolo “piu’ richieste” per marcare le divergenze rispetto al testo di amnistia concordato tra il Psoe e Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc ).