Scoppia il caso Matone su donne incinte recluse. Gadda: In carcere a loro tutela? Ma non è vero…

7 Agosto 2024
Lettura 1 min

“Per la deputata della Lega Matone, mandare le donne incinte in carcere sarebbe a loro tutela Perché a suo dire sono tutte Rom”. Lo scrive su X Maria Chiara Gadda, vicepresidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, a proposito dell’Odg in difesa delle madri detenute presentato al decreto carceri dal deputato del Pd Lacarra che voleva sottoscrivere la parlamentare della Lega Simonetta 
Matone. Sottoscrizione che poi è stata rifiutata dall’esponente Dem.

“Primo, non è vero. Secondo, fa schifo fare norme etniche. Terzo, se così fosse sarebbe una resa dello Stato di fronte allo sfruttamento. Quarto e più importante, che ne è dei diritti dei bambini?”,

Intanto è bagarre in aula. Tutto nasce dall’ordine del giorno del dem Marco Lacarra che invita a investire su case protette per le donne incinte e bambini in modo da evitare loro il carcere. Il deputato della Lega Matone, dopo la riformulazione del governo accettata da Lacarra, chiede di firmare “a titolo personale” l’odg che nel frattempo sta raccogliendo il consenso di altri gruppi. Lacarra rifiuta, spiegando che l’ex magistrato “si è sempre espresso in modo contrario in Commissione”.


Matone riprende la parola piccata: “La Lega non ha mai voluto mandare i bambini in carcere, ma proteggere le donne dei campi nomadi sfinite dalle gravidanze. E’ meglio stare da incinta al settimo mese in una casa protetta dotata di medico e puericoltore o in una metropolitana a borseggiare?”.

Il resto è storia.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Decreto carceri, Gadda (IV): Scatola vuota, emergenza resta

Prossimo Servizio

Domani è la giornata mondiale del gatto

Ultime notizie su Politica

TornaSu