Scillieri, confidenze Di Rubba. Soldi in “pancia” società Lussemburgo?

2 Dicembre 2020
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Una confidenza sul flusso di denaro transitato dalla Sparkasse di Bolzano fino in Lussemburgo, con 7 milioni di euro finiti ad altrettante societa’ lussemburghesi e tre rientrati in Italia. E’ un particolare filtrato dall’interrogatorio di sabato scorso di Michele Scillieri, uno dei commercialisti di fiducia della Lega ai domiciliari nell’inchiesta milanese sul caso LFC. La confidenza, da quanto trapela, gli sarebbe stata fatta da Alberto Di Rubba, uno dei due revisori contabili per la Lega in Parlamento arrestati. Su quei 10 milioni in Lussemburgo indaga da tempo la Procura di Genova che dal 2019 si interfaccia coi pm di Milano. 

 Da tempo i magistrati genovesi stanno indagando sul presunto riciclaggio dei famosi 49 milioni di euro della Lega di cui si sono perse le tracce. Secondo i pm genovesi, parte di quei 49 milioni, ossia 10 milioni, sarebbero stati fatti sparire nel 2016 in Lussemburgo attraverso la banca Sparkasse di Bolzano e alcuni intermediari. La banca, stando all’ipotesi di indagine gia’ nota, li avrebbe collocati presso la fiduciaria Pharus Management Lux Sa e la Edmond de Rothschild le quali, a loro volta, li avrebbero investiti in altre fiduciarie. Tre milioni, poi, nel 2018 sarebbero stati fatti rientrare in Italia, subito dopo i primi sequestri disposti della Procura genovese in relazione a quei Fondi ottenuti dalla Lega con la maxi truffa ai danni dello Stato.

La banca Sparkasse ha, invece, sempre sostenuto che quei 10 milioni fossero soldi dello stesso istituto, slegati dal partito. Ora da indiscrezioni sull’interrogatorio di sabato scorso si è saputo che il commercialista Scillieri, presso il cui studio venne registrata la ‘Lega per Salvini premier’, avrebbe ricevuto una confidenza da Di Rubba su quei Fondi lussemburghesi. E, dunque, secondo Scillieri, Di Rubba, direttore amministrativo per la Lega al Senato ed ex presidente della Lombardia Film Commission, sarebbe stato a conoscenza in particolare del rientro dei 3 milioni di euro in Italia. E dal verbale risulterebbe, inoltre, che gli altri 7 milioni sarebbero finiti ‘in pancia’ di altrettante società lussemburghesi, un milione a testa. 

Photo by Polina Sushko

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