Classe GREGORETTI - CP 920

Salvini-Gregoretti: Il gup: Conte sapeva? Non poteva seguire tutto. Responsabilità politica diversa da responsabilità penale

28 Gennaio 2021
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 Nella corrispondenza via mail tra il premier Giuseppe Conte e l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini “c’è un indirizzo politico che il ministro dell’Interno esegue”. A dirlo il gup di Catania Nunzio Sarpietro, dopo aver ascoltato come persona informata sui fatti il premier Giuseppe Conte sul caso Gregoretti.

 “Nelle  carte ci sono lettere in cui si parla di lavoro di squadra a livello nazionale, internazionale ed europeo, e credo che questa sia la sintesi corretta di quello che è successo. Le responsabilità sono comuni? Bisogna vedere che tipo di responsabilità: se parliamo di responsabilità penale è una cosa, se parliamo di responsabilità politica è un’altra cosa”, ha concluso. 

Sulle responsabilità per il mancato sbarco dei migranti dalla nave Gregoretti, Sarpietro ha replicato: “Non posso rispondere perché attiene alla decisione finale del processo”. Lo ha detto lasciando palazzo Chigi dopo la deposizione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla presenza dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, leader della Lega, accusato di sequestro di persona in relazione al caso che risale al mese di luglio del 2019. Nelle sue estese dichiarazioni, il magistrato ha risposto a diverse domande. A proposito della posizione espressa dall’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Salvini, Sarpietro ha detto: “Bongiorno ha insistito, a quel che ho capito io, sulla posizione del presidente del Consiglio in relazione alla politica generale di ricollocazione (dei migranti, ndr)”. A chi gli ha chiesto se Conte è parso “in difficoltà” nel rispondere alle questioni poste sui documenti e le mail intercorse fra le varie istituzioni governative, il giudice ha replicato: “No no, assolutamente, ha risposto anche a delle domande francamente, assolutamente generiche”.

Non c’è stato confronto Conte-Salvini, ha spiegato, perché “nel processo non c’è un confronto fra testimone e imputato. In questo momento c’è un giudice che fa le domande e Salvini fa le domande tramite il suo avvocato. Non c’è confronto, non c’è uno scontro dicendo ‘tu hai detto questo, tu quest’altro'”.

C’è stata continuità nell’azione dei due ministri dell’Interno del Conte 1 e del Conte 2, ovvero Salvini e Luciana Lamorgese? “Secondo me sì. Non parliamo ancora di reati, stiamo parlando – ha sottolineato Sarpietro – di un processo in cui bisogna accertare se c’è un reato; ma nella politica generale del Governo quella della ricollocazione era una costante, un leit motiv”. Conte era informato sulla situazione? “Penso che il presidente del Consiglio sia informato di mille cose – ha detto ancora il Gup catanese – ma non credo possa seguire tutto minuto per minuto. Le posso rispondere solo una cosa: nelle carte ci sono delle lettere in cui si parla di lavoro di squadra, a livello nazionale, internazionale ed europeo. E credo che questa sia la sintesi corretta di quello che è successo”. 

Quella del premier Conte, “è un’ottima testimonianza che mi ha chiarito tantissimi elementi sulla politica di governo e sulla ricollocazione dei migranti. Non si può dire che abbia avallato le azioni di Salvini. Il presidente del Consiglio è quello che detta la politica generale del Governo. I singoli eventi erano curati dai singoli ministri. E nei vari casi c’era il ministro Salvini prima e poi la ministra Lamorgese”.

Foto da sito Guardiacostiera.gov.it

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