di Cassandra – Questo non si può. Quest’altro neanche. Sarà una manovra improntata al rigore. Degli altri, ovviamente. Perché mentre noi mortali e indegni aspettiamo i vari Friday o Monday per risparmiare sui regali di Natale o per poterci permettere qualcosa diversamente irraggiungibile, in un’altra repubblica, la Repubblica dei Deputati, le regole sono diverse. E così il loro di Babbi Natale, senza Friday o Monday, arrivano con un maxi bonus da 5.500 euro di rimborsi per effettuare acquisti legati all’aggiornamento tecnologico dei parlamentari. Pc, tablet, nuovi cellulari. Così possono lavorare meglio e più in fretta per noi. Tutto sta in una determina dei questori di Montecitorio. Sul quotidiano La Repubblica si legge infatti che Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Alessandro Manuel Benvenuto della Lega e Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle hanno dichiarato che il bonus soddisferà le “esigenze individuali di aggiornamento tecnologico”.
Bene. Anche perché il bonus è più che raddoppiato rispetto alla scorsa legislatura. Oggi invece c’è l’inflazione, ci sono i tassi in rialzo, c’è la crisi dei microchip, il costo dell’energia e dei trasporti è cresciuto, occorre adeguare dunque l’importo. Per i soliti. Poi si chiedano perché la gente non va più a votare. Populismo, menefreghismo o cos’altro?
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