Ponte Morandi, fine pene mai! Il bidone di Ireti

15 Luglio 2020
Lettura 1 min

di Luigi Basso – A fianco dell’ex Ponte Morandi si staglia dal 1942 il gasometro di Ireti, un gigantesco cilindro di metallo in disarmo che stava per essere abbattuto prima che l’emergenza epidemiologica bloccasse anche quel lavoro.

Oggi si riparla del gasometro perché Ireti ha depositato una nota in cui avvisa del pericolo di cedimento che incombe sulla gigantesca struttura.

Infatti, dopo il Covid, si è materializzata la competente Soprintendenza che, accortasi del tremendo colpo che sarebbe stato inferto all’immagine di Genova come Città Decadente dalla demolizione di un bidone di metallo visibile a km di distanza, ha bloccato lestamente le operazioni di smantellamento.

Il Bidone non è abbattibile perché, in assenza di un atto contrario, è vincolato in quanto ex bene pubblico, costruito da oltre 70 anni. Testualmente: “La torre ottogonale risulta essere nel panorama della Valpolcevera uno dei punti di riferimento visivi e uno dei pochi segni del passato industriale rimasti. I moduli costruttivi e le scale di servizio formano un insieme armonico finemente decorativo nella sua essenzialità. Pertanto il gasometro rappresenta un vero monumento di archeologia industriale che … meriterebbe di essere tutelato e valorizzato”.

Chiunque penserebbe che, come testimonianza, basterebbe un bell’album fotografico del Bidone, un docufilm, a voler esagerare, da far ammirare in qualche museo dedicato ai cultori dei bidoni di latta.

Diversamente, sarebbe come dire che tutti, nel salotto di casa, dovrebbero custodire la vecchia latrina dei bisnonni, dal sicuro impatto visivo per l’ospite e geometricamente armonica, essendo un parallelepipedo, come ricordo dello stile di vita delle generazioni precedenti.
Ecco, in Italia, si ragiona così.

Photo by Birmingham Museums Trust -L’Inferno di Dante

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