Per pm, operazione Film Commission ideata da suoi commercialisti. Che negano tutto

16 Luglio 2020
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“Apprendiamo da notizie di stampa che sarebbe stata aperta un’indagine legata alla questione riguardante l’acquisto dell’immobile di Cormano da parte di Lombardia Film Commission. Pur rimanendo fiduciosi nell’operato della magistratura, ci vediamo costretti a puntualizzare alcuni aspetti totalmente stravolti dagli articoli di stampa apparsi sul tema”. Così i due commercialisti di Bergamo, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba (ex presidente della fondazione Lombardia Film Commission) i cui nomi sono citati negli articoli relativi al fermo di Luca Sostegni, imprenditore accusato di peculato ed estorsione.

“I fondi della fondazione – sottolineano i due commercialisti – non hanno nulla a che vedere con la LEGA e le notizie che creano collegamenti tra le due realtà sono evidentemente capziose e fuorvianti”. “L’ennesima riprova del maldestro tentativo di tirare in mezzo la LEGA a tutti i costi è evidente – argomentano i due professionisti – se solo si considera il presunto coinvolgimento di Andrea Manzoni, che non ha nulla a che fare con Lombardia Film Commission”.

“Anche il riferimento al fatto che il commercialista Michele Scillieri sia un uomo di fiducia legato alla LEGA è totalmente infondato – aggiunge Di Ruba – . Si tratta di uno dei tanti professionisti che nel tempo hanno collaborato a vario titolo e non per questo possono essere considerati vicini al partito, così che come ogni loro atto o eventuale misfatto debba per forza essere riconducile allo stesso”.

Fin qui la replica. Ma secondo la procura i fatti su cui indagare sarebbero questi. Michele Scillieri, commercialista con lo studio a Milano dove a fine 2107 è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier” avrebbe architettato l’operazione con al centro la vendita ritenuta ‘gonfiata’ di un capannone nel milanese a Lombardia Film Commission e che ha portato al fermo di Luca Sostegni. Come risulta dagli atti, il commercialista è indagato con altri due ideatori dell’operazione, Alberto Di Rubba, ex presidente della Fondazione ed ex revisore dei conti del gruppo alla Camera e Andrea Manzoni, altro professionista di fiducia.

 L’intricata vicenda, che si snoda dal 2016 al 2018, vede Fondazione Lombardia Film Commission usare 800 mila euro del milione di contributi ricevuti dalla Regione per acquistare dall’immobiliare Andromeda il capannone nel milanese che la stessa societaà immobiliare aveva comprato a metà prezzo da Paloschi srl, di cui Sostegni, era liquidatore. Inoltre la titolare di Paloschi era cliente del commercialista Scillieri. Quest’ultimo, molto vicino al Carroccio di Salvini, era amministratore della “Futuro partecipazioni”, controllata da Fidirev S.r.l. fiduciaria proprietaria di Andromeda srl.

Secondo l’ipotesi prospettata, tutte queste società sono fra di loro legate e hanno partecipato all’operazione immobiliare. Le Fiamme Gialle stanno cercando di ricostruire i flussi finanziari legali alla compravendita per capire chi siano i reali beneficiari degli 800 mila euro. Sostegni risponde anche di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte in quanto, a causa dei debiti con il fisco della Paloschi, anziché fare confluire l’intero importo ricavato dall’operazione di compravendita con Andromeda nella casse della società in liquidazione, avrebbe distratto, secondo gli accertamenti, almeno 260 mila euro su un conto intestato alla stessa Fidirev. Quanto al reato di estorsione di cui risponde sempre Sostegni avrebbe chiesto denaro a Di Rubba, Scillieri e Manzoni in cambio del suo silenzio: 20 mila euro su 50 mila che, a suo dire, aveva pattuito. Le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta del pm Stefano Civardi e dell’aggiunto Eugenio Fusco, sono gli stessi dell’inchiesta di Genova sui 49 milioni della Lega spariti.

Le indagini sono aperte, non mancheranno repliche e prese di posizione.

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